Quando quella ragazza che tanto amavo decise di lasciarmi, iniziò la mia nuova vita.
Non dimenticherò mai quell’istante, quell’attimo in cui venni lasciato nel peggiore dei modi. Sai come? Con un messaggio su WhatsApp.
E fu meraviglioso. Un bagliore così accecante da aver smosso interi universi, interiori ed esteriori.
Se quel giorno, in quel luogo, e in quel preciso istante, quel messaggio non fosse arrivato, forse tu, caro lettore o lettrice, non staresti leggendo queste parole. Forse non sarebbe neppure mai nato un blog chiamato Spiragli di Luce.
Già, forse nulla di tutto questo esisterebbe…o, forse, si: ma non in questo modo e in questo tempo. In ogni caso, non ci è dato saperlo.
Quello che, invece si, ci è dato sapere, è che quella sua decisione, presa contro la mia volontà, non aprì – come si dice di solito – un portone…aprì, in realtà un… portale, attraverso il quale vissi l’opportunità di affacciarmi verso una nuova dimensione.
Ed ecco che oggi prendo quel ricordo, lo osservo sorridendo, me lo coccolo un po’ tra le mani e poi te lo offro, caro lettore o lettrice, proprio così com’è: così palesemente controintuitivo, crudele – eppure – liberatorio:
Lasciare è un’esperienza meravigliosa ed essere lasciati pure.
Perché sciogli un legame.
Perché lasci libero l’altro.
Gli permetti di viversi il suo destino e lo consideri (finalmente!) maturo e adulto per affrontarne le conseguenze.
Non è bellissimo? ?
“Già” – dirai tu – “ma se invece si viene lasciati?”
Eh, hai ragione. Aspetta: torno con la memoria a quel giorno, così ti rispondo bene bene.
Si, mi lasciò proprio così: con un messaggio. E magari mi confondo, forse non esisteva ancora WhatsApp. Forse, mi lasciò con un SMS. Ma cosa importa? So solo che quelle parole arrivarono dritte al cuore, trafiggendolo, facendolo morire per sempre.
Già, facendo morire “quel” cuore, che lasciò il posto a uno nuovo, quello che, ancora adesso, pulsa su una vibrazione completamente diversa.
Lasciare, o essere lasciati, è vita. È correre a braccia aperte incontro al destino che ci attende.
“Ma sei pazzo! Ma che stai dicendo?!”
Si, sono pazzo, lo sono sempre stato. Per fortuna.
“In un mondo di pazzi, i sani sono considerati folli” – diceva Akira Kurosawa. Concordo. Ci vuole una lucida e consapevole follia per abbracciare la Gioia laddove tutti ti dicono che devi sentirti smarrito e disperato.
“Si, ma lasciare o esser lasciati significa soffrire!”
L’Alchimia dell’Amore
Imparare a unirsi piuttosto che combattersi
Claudia Rainville
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Si, hai ragione…significa soffrire…e con questo?
Mi sembra che tu non voglia accettare la sofferenza come parte della vita. Deve essere questo il problema.
La sofferenza è un pendolo, un’altalena, va continuamente su e giù: è un dondolo, una culla. Finché mente e cuore saranno divisi, e l’Anima permarrà lassù, lontana e silenziosa, la danza della dualità ti farà gioire e soffrire. È inevitabile.
Perché vuoi vedere solo una faccia della medaglia? Perché ti vuoi anestetizzare? Non c’è etica nell’anestetico.
Solo illusioni e pessime conseguenze.
Quando, un giorno, vedrai il pendolo rallentare e fermarsi, sarà naturale danzare nella Gioia. Solo che a quel giorno ci devi arrivare, senza eludere nessuna esperienza dal tuo cammino.
“Finché parliamo di essere lasciati posso ancora capirlo. Se se sei tu a lasciare l’altro? Questo non è egoismo?”
Certo.
L’egoismo è una meravigliosa e raggiante forma d’amore, la più splendente di tutte.
Perché solo l’uomo e la donna talmente “egoisti” da mettere la propria felicità al centro della propria vita, si arricchiranno al punto da poter donare la propria ricchezza ad altri.
Un povero non ha nulla da donare.
Se vuoi che le tue mani grondino di abbondanza, permettiti di essere egoista. Allora, e solo allora, potrai essere altruista.
L’altruismo non è un vezzo: è una capacità che va acquisita.
Ed ecco perché lasciare ed essere lasciati è meraviglioso.
Ed ecco perché ringrazierò sempre per essere stato lasciato, quel giorno ormai lontano nel tempo e nello spazio.
Credi, forse, che io non abbia sofferto? Tantissimo, veramente tantissimo. Ma è stata la potenza di quella sofferenza, e il fuoco che scatenò in me, a far divampare un nuovo cammino, a far divampare l’idea di creare Spiragli di Luce, a far divampare queste parole.
Parole che brillano nella fede e nella luce dell’Anima.
E adesso…basta chiacchiere e…al lavoro guerrieri!
Come sempre, se questo Spiraglio ha risuonato con le tue corde interiori, sentiti libero di condividerlo ?❤️
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Ti sarò gratissimo se sentirai di farlo.
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