Hai proprio ragione, caro amico, o amica, a porre questa domanda.
Se aprissi il calendario, oggi, e contassi i giorni, a ritroso, fino ad arrivare all’ultimo Spiraglio pubblicato, mi ritroverei a contare veramente a lungo: precisamente fino al 23 gennaio 2020.
Ma cos’è successo? Perché sono stato così tanto tempo senza scrivere?
La domanda è legittima, è ben posta, e può essere un buon punto di partenza, per chiarire, per comprendere, per ripartire.
E se segui il blog da tempo, mio caro lettore, o lettrice, saprai che quando scrivo, spesso, amo fare un passo indietro.
Ecco, inizio a sentirmi a mio agio. Il passo indietro, spesso è salvifico: anche nella vita funziona così ma… non divaghiamo ?
Torniamo a quel 23 gennaio scorso: proprio quel giorno, pubblicavo l’articolo dedicato al significato di uno dei miei brani preferiti: “La cura” di Battiato.
Lo Spiraglio ebbe un successo decisamente inatteso, oltre 100.000 persone lo lessero nel giro di pochi giorni, e quasi 40.000 nel primo giorno di pubblicazione.
Si potrebbe pensare: beh, e quindi, scusa, il blog stava prendendo il volo, da quel momento avresti potuto scrivere anche di più, no?
Già, “avrei potuto”, invece no.
Ogni volta che sento una frase declinata al condizionale passato, chissà perché, ripenso a una scena del film “Amistad” di Steven Spielberg.
Si, si, caro lettore, lo sto che sto divagando ma…dai…è il primo Spiraglio dopo sei mesi…no! Sette mesi, forse? Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio: quanti sono? Sei? Ok, allora è il primo dopo sei mesi. Concedimela, la divagazione ?
C’è un processo. Un avvocato che difende un gruppo di schiavi. Un interprete che fa da ponte tra i due. Ad un certo punto, il capo degli schiavi chiede all’avvocato perché non li ha difesi nel modo giusto. Questi risponde: “digli che avrei dovuto farlo”, ma l’interprete non può tradurre.
Nella loro lingua, non esiste il condizionale: una cosa, o la fai, o non la fai.
Fine divagazione. Avrei potuto cavalcare l’onda, scrivere ancora di più, pubblicare ogni giorno – invece la vita – nelle sue imponderabili e imprevedibili pieghe, mi ha portato da un’altra parte.
Un po’ come un tronco di legno trasportato dalla corrente, sono stato sballottato e mi sono lasciato sballottare: su e giù, lontano e vicino, ecco la riva…no, aspetta…si allontana di nuovo…eh già, perché ci sono dei cambiamenti in vista, persone che ho conosciuto, qualcosa che mi porta a fare i conti con fantasmi del passato, pezzi di me che forse si rimarranno a galla, forse si perderanno tra i flutti…
…e mentre il mare in burrasca ancora ondeggia, e spaventa, ecco arrivare la crisi, chiamata Coronavirus. Il correttore me lo segna come un errore, sai, caro lettore? Giuro, è segnato in rosso. No, dai, non gli faccio una foto, credimi sulla parola, è propio rosso, come le parole che non esistono.
Non sarà esistito, dunque, quel periodo?
Il cosiddetto lockdown? Caspita…in effetti…ora che, per la prima volta, scrivo questi termini qui, sull’editor di Spiragli di Luce, vedo che anche lockdown è segnato in rosso.
Che sia stato tutto un sogno?
Non saprei dare una risposta: la vita – ne sono sempre stato certo – è già di per sé una sorta di sogno. Eh, lo so che ti piacerebbe che io dicessi di più a questo proposito, ma invece no, dai. Non adesso.
Sogno o realtà, non si sa. Fatto sta che, per quei due mesi, siamo stati chiusi dentro casa. E guarda, davvero, avrei avuto tante idee ma…anche questo è un condizionale. L’interprete del film Amistad mi sta lanciando un’occhiataccia.
Sembra dire: le idee o le scrivi o non le scrivi. Il condizionale passato non esiste! E va bene, va bene, ho capito. Diciamo che non le ho scritte, va bene così. E sai perché, forse, non le ho scritte, caro lettore?
Perché tutti scrivevano, tutti parlavano, tutti dicevano. Parole, parole, parole…torrenti, fiumi, nubifragi, alluvioni, mari, oceani di parole. Basta, per favore, basta. Silenzio. Fate silenzio
Ssssssshhhhh
Aaaah, che sollievo ?
Grazie, ora si. Già così mi sento un po’ meglio.
Di divagazione in divagazione, però, voglio anche raccontarti qualcosa di concreto. Perché è stato proprio in quel periodo che arrivò il momento di partire con un nuovo progetto chiamato Energia, Consapevolezza, Risveglio.
E sai da quanto ci pensavo? Da tantissimo.
E in quell’Universo di parole versate, ovunque, ho sentito che la modalità giusta – …”giusta” nel senso spiraglioso del termine – era quella di rivolgersi a un gruppo ristretto e deciso a compiere un bel lavoro evolutivo.
Ma in cosa è consistito questo progetto?
In cosa consiste: indicativo presente. Tempo verbale che ci piace (tanto), apprezzato anche dal nostro amico interprete di Amistad.
In prima battuta è stato un ciclo di videoconferenze: ci ritrovavamo, tutti i mercoledì sera, per approfondire le tematiche che tanto ci appassionano qui su Spiragli di Luce. Poi è divenuto qualcosa di diverso ma, prima di parlartene…osserva questa parola…
Quale?
Proprio quella che ho messo in grassetto qui sopra: “profondità“.
Senti come suona. Immaginala. Ascoltala. Osservala, mentre danza leggera e intensa, dentro di te.
Profondità….profondità….profondità…la senti, caro lettore, o cara lettrice?
Ascolta meglio. Abbassa il rumore. Spegni la musica. Chiedi a chi ti sta accanto di rallentare. Di smettere di agitarsi. Di acquietarsi.
Lo senti – adesso – quel suono, che si espande tenue e tenace, come un possente sussurro?
Ritrovarci – insieme – tutti i mercoledì sera, per ben 12 settimane è stato un modo, meraviglioso, per immergersi verso una splendida profondità.
Perché sai, con gli Spiragli diciamo tante cose, ma sai quante se ne riescono a dire in due ore di lavoro su noi stessi, insieme?
È stato meraviglioso. So che sembrerà che me la canto e me la suono ma è, in realtà, solo ciò che ho – e abbiamo – vissuto.
La conferenza ci ha dato la possibilità e il tempo per approfondire una serie di tematiche ma, soprattutto, ogni partecipante ha avuto l’opportunità di intervenire, domandare, confrontarsi con i compagni di viaggio.
Ed ora?
Ora la serie di 12 Conferenze si è trasformata in un nuovo progetto, di cui ti parlerò approfonditamente in un prossimo Spiraglio…ma…intanto accenniamo qualcosa ?
È divenuto un Video-Corso, che è anche un Laboratorio Permanente. Cosa significa?
Che sia il video che la registrazione audio di ogni appuntamento può essere acquistata e scaricata e – insieme a questo – abbiamo un Gruppo Privato in cui, quotidianamente, pubblichiamo nuovi spunti e contenuti, e in cui ogni partecipante può porre domande, richiedere chiarimenti e così via. Come ti anticipavo, ne riparleremo; per adesso posso dirti che trovi tutte le informazioni qui:
Laboratorio Permanente Energia-Consapevolezza-Risveglio
E il futuro?
Bella domanda ?✨
Direi che il primo passo, riprendere a scrivere, è stato fatto. Sono tante le riflessioni, i progetti e le idee che non aspettano altro che germogliare sul blog…ma forse…ecco che in conclusione vale la pena (o il piacere) di portare un piccolo grande chiarimento.
? Spiragli di Luce non è più solo un blog ?
Proprio così. Se ti ho raccontato delle conferenze, del Laboratorio Permanente, è proprio perché, ormai, siamo diventati qualcosa di diverso e di più rispetto a quello che eravamo all’inizio.
Al principio Spiragli di Luce era un blog, cioè un sito tematico in cui raccontavo esperienze di viaggio, e riflessioni evolutive.
Poi, lentamente, e una dopo l’altra, si sono aggiunte tante altre esperienze che – più o meno – immagino conoscerai…o no? ?
Potrei dire, allora, che Spiragli di Luce è un progetto evolutivo multidisciplinare e creativo che – al suo interno – comprende anche un blog. Ecco, anche se non sono bravo nella definizioni, questa assomiglia abbastanza a quello che siamo.
Uff, è fatta, caro lettore e cara lettrice.
Lo so, a dispetto della profondità che tanto ho dichiarato di amare solo poche righe fa, forse, in questo nuovo Spiraglio mi sono mantenuto abbastanza sul generale.
Però, sai, credo che in questi casi accada qualcosa di molto simile a quando ti appresti a riordinare la stanza…dopo…tanto tempo che non lo fai.
Quando entri dentro, beh, ti metti le mani tra i capelli. Perché c’è polvere dappertutto, i pavimenti hanno bisogno di una bella lavata e il disordine regna ovunque. Se osservi gli angoli dei muri, noterai persino qualche ragnatela.
Bisogna partire da qualcosa. Senza pretese. Senza fretta. Non so dire se bene o male, però, credo che oggi l’abbiamo fatto. Abbiamo rimosso le ragnatele dal blog, e spazzato via la polvere con un cencio composto da tutte queste parole, e dal loro fluire.
La paura, magari, potrebbe essere servita per fare chiarezza, e anche per aprirsi a nuove idee. Che ne dici, amico lettore? C’è qualcosa che ti piacerebbe vedere, leggere, ascoltare…vivere…su Spiragli di Luce? Se si, fammelo sapere nei commenti. Puoi usare quelli “normali”, che trovi in fondo all’articolo, o quelli di Facebook.
Io ti saluto e, come sempre, ti do appuntamento al prossimo Spiraglio
Un abbraccio ❤️
Elvio
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