Cara amica, che mi hai posto questa domanda, la prima cosa da dire è che non è affatto vero, che l’inconsapevolezza non porti sofferenza, anzi!
Però, il tuo quesito, a mio parere, è sensato: perché, effettivamente, ci sono persone che sembrano possedere una sorta di “licenza” a commettere ogni genere di azione inconsapevole, talvolta persino vere e proprie nefandezze, eppure si mantengono “immuni” dalla conseguenze.
La ragione per cui questo accade, risiede in uno speciale tipo di coerenza, che potremo chiamare “coerenza evolutiva“.
Il cammino di alcune persone, lontane dal sentiero spirituale, è ancora lontano da alcune tappe fondamentali e imprescindibili, e una delle prime fra queste – come sappiamo – è assumersi la responsabilità di sé.
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Quando l’individuo si trova in queste condizioni, è come se l’Anima “riposasse” beata, in quanto sa che non esiste ancora possibilità di interagire con la personalità egocentrica, a cui – in questa fase – è permesso di fare il bello e il cattivo tempo.
Prima o poi, però, accade qualcosa, magari un accadimento che porta una riflessione, o una revisione dei propri valori. Giunte a quel punto, tante persone si mettono in cammino.
E quando una persona si mette in cammino, solitamente, dentro di sé vede avvenire una scissione.
Una parte si mette in moto, inizia un movimento che vorrebbe cambiare o modificare qualcosa: tendenze, abitudini, automatismi, credenze, schemi di pensiero, situazione lavorativa e così via.
Questo, quasi sempre, provoca una resistenza. È come se una parte di te spingesse per andare avanti, mentre un’altra ti tirasse indietro. Ti trovi, tuo malgrado, in una situazione di “incoerenza evolutiva” ed è proprio in questi momenti che – a volte gradualmente, altre in modo tempestoso – arrivano le prove.
Esse hanno lo scopo di convincere la parte resistente a mollare la presa sull’altra, e lasciarla libera.
La sofferenza che senti, dunque – e ti invito a leggere due o tre volte questo passaggio – non è data dall’evento in sé che precipita nella tua vita, ma dalla “frizione” che si viene a creare tra queste due parti, che sono in qualche modo in lotta tra loro.
Ora, se fino a qui hai seguito il ragionamento, dovresti aver compreso che gli individui che abbiamo descritto all’inizio – quelli la cui Anima è sonnecchiante – non hanno questo problema e si trovano in perfetta coerenza.
Una persona che ha sempre mangiato la carne non si pone il minimo scrupolo nel farlo, né tantomeno proverà un briciolo di rimorso dopo una “bella” grigliata. Ma quando diventa vegetariano, inizierà inevitabilmente a riflettere sulle sue scelte alimentari degli anni precedenti e, talvolta, potrebbe non trovare facile accettare ciò che ha fatto.
In certi casi, soprattutto all’inizio, la carne potrebbe ancora tentarlo, ed ecco che – rispetto ai suoi amici onnivori, perfettamente in equilibrio con le loro scelte – verrà a trovarsi in incoerenza.
Allo stesso modo, San Paolo non provava rimorsi quando era persecutore dei Cristiani, ma ben diverso fu il suo stato d’animo quando, qualche anno più tardi, pensando a quanto aveva fatto, arrivò a dire di “non esser neppure degno di esser chiamato apostolo“. (Cor. 15-9)
In chi è ancora lontano dall’inizio del sentiero spirituale, non v’è neppure una cellula che intenda compiere un qualsiasi movimenti evolutivo. Essi vivono mossi essenzialmente dall’automatismo, secondo la Legge del Karma. Ed è per questo che sembrano perfettamente sereni: perché, seppur a un’ottava molto bassa , essi si trovano in equilibrio.
Ma si tratta solamente di una quiete prima della tempesta.
Perché non appena anche in loro ci sarà un accenno di risveglio, ecco che, subito, l’avversario interiore si attiverà per bloccarne l’avanzata.
Se ti trovi in una condizione di sofferenza, dunque, è probabile che ti trovi in “incoerenza”. Se hai l’impressione di stare peggio e dici: “ah, quanto ero più sereno, prima, quando ero inconsapevole” ora sai che era solo una quiete apparente, perché, in qualche modo la tempesta era già in arrivo.
Ma cosa si può fare?
Ci vuole infinita pazienza, coraggio, determinazione, coscienza e tanto amore, per se stessi, per gli altri, per la Natura, tanto lavoro su di sé e, al momento giusto, ecco che la parte resistente, l’avversario, cesserà la sua lotta.
A quel punto la coerenza verrà ristabilita, ma a una vibrazione più elevata.
Fino al prossimo giro di giostra
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Un abbraccio
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