Le persone passano buona parte della loro vita a lottare contro qualcosa o qualcuno. Sebbene siano mossi da giusti ideali, in tal modo, finiscono paradossalmente per alimentare quello che stanno combattendo.
Anche se quello che scriverò in questo articolo, apparentemente, sembra andare contro ogni logica, quando lotti contro qualcosa, lo rendi più forte.
È un principio ben noto ai pubblicitari che lo sfruttano, quando creano campagne pensate per scandalizzare l’opinione pubblica, pur di far parlare dei prodotti che reclamizzano.
Quando la gente parla di un dato fenomeno, infatti – e gli dedica attenzione – questo diviene importante.
Non a caso, si dice:
Che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.
Il fatto che esiste un detto, piuttosto noto, ci porta a comprendere che questo principio è tutt’altro che un mistero.
Ciò nonostante, tantissime persone, pur con un elevato grado di istruzione, cascano quotidianamente in questa trappola, e fanno da cassa di risonanza agli stessi fenomeni che vorrebbero combattere.
Allora se anche tu, in questo periodo, stai combattendo la tua battaglia, contro un politico, una multinazionale o un sistema di valori, questo articolo potrebbe fare al caso tuo.
Dopo averlo letto abbandonerai le tue lotte?
Non minaccio né prometto che ciò accada ma, forse, potresti guardare a ciò che fai con un’ottica diversa rispetto all’attuale.
Seguimi nella lettura e andiamo a vedere meglio che cosa intendo.
Cosa hanno in comune Oscar Wilde, Matteo Salvini, Madre Teresa e Chiara Ferragni?
Ti apparirà curioso, ma ciascuno di questi personaggi, seppur in modo diverso, ti aiuterà a comprendere perché quando combatti qualcosa, lo rendi più forte.
Iniziamo con Oscar Wilde.
La citazione con cui ho aperto l’articolo è sua. Apparsa nel “Ritratto di Dorian Grey“, suonava originariamente così:
C’è solo una cosa peggiore di far parlare di sé: non far parlare di sé
Quando si parla di un qualsiasi argomento, secondo lo scrittore inglese – e non importa se bene o male – questo diviene importante ma se, al contrario, nessuno ne parla, cade ben presto nell’oblio.
Chi vuole promuovere un fenomeno, dunque, mette in atto strategie per suscitare l’interesse e le reazioni delle persone.
È indifferente che si schierino pro o contro: quando si porta l’attenzione della massa su un fenomeno, questo dilagherà all’istante.
La fashion blogger Chiara Ferragni, qualche tempo fa, ha firmato le bottiglie di acqua Evian, vendute poi al prezzo di 8€.
La campagna ha suscitato immediatamente una moltitudine di critiche (a dire il vero, un po’ pretestuose, tipo: “come la mettiamo con la sete nel mondo?“), ma questo era esattamente il risultato che Ferragni voleva ottenere: pubblicità gratuita e migliaia di fan che si riversavano nei negozi per fare man bassa dell’acqua griffata.
Come vedi, chi si è opposto è cascato in una trappola ben congegnata ed ha finito per alimentare ciò che avrebbe voluto boicottare.
Chiara Ferragni non è l’unica a conoscere – e sfruttare – questa dinamica. Altra persona molto abile nel farlo è il ministro dell’interno Matteo Salvini.
Personalmente, lo sentii nominare, la prima volta, solo nel 2016, mentre vivevo in Colombia. Aprivo Facebook e trovavo, giorno dopo giorno, decine di post che ne parlavano.
Male, ma ne parlavano.
Intuii immediatamente che questo politico avrebbe fatto carriera: cosa che è puntualmente avvenuta.
Forse farò arrabbiare qualcuno scrivendolo, ma chi lotta contro Salvini, e gli dedica in modo significativo la propria attenzione, è complice del suo successo.
Cito questo esempio perché lo trovo perfetto per comprendere la dinamica di cui stiamo parlando.
Devi sapere che Salvini basa la sua strategia comunicativa proprio su questo principio: pubblica continuamente argomenti che fanno discutere, mantenendo focalizzata su di sé l’attenzione di milioni di persone: “che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.
E tale strategia non è casuale: segue, infatti, un algoritmo denominato “La Bestia“, studiato a tavolino per suscitare le reazioni “di pancia” delle persone.
Non mi dilungo oltre, ma troverai un approfondimento nei saluti finali.
Ma se non possiamo lottare contro ciò che non ci piace, allora, cosa si può fare?
Una prima risposta la diede – qui su Spiragli di Luce – lo scrittore e sciamano colombiano Juan Camilo Medina, nel post “Come si uccide una fata”.
Le fate, ricorda Medina citando Peter Pan, muoiono quando nessuno ne parla. Esattamente ciò che sosteneva Oscar Wilde.
Per smorzare un fenomeno che non ti piace, non devi lottarci contro ma smettere di dedicargli attenzione: smetterai, così, anche di dargli forza.
Leggi anche: “Come si uccide una fata” – di J.C. Medina
È un’ottima idea ma, ma forse non è abbastanza.
C’è bisogno di qualcosa di più.
Tale “di più” lo suggerì Madre Teresa di Calcutta. Disse, infatti:
Non parteciperò mai a manifestazioni contro la guerra. Ma sono pronta a partecipare a qualsiasi manifestazione per la pace.
Visione esoterica
Giunto a questo punto, forse, potresti aver iniziato a sospettare che, effettivamente, lottare contro qualcosa significa alimentarlo.
Ma perché questo accade?
La ragione, spirituale, la troviamo in uno dei principi della Legge del Karma, il quale recita:
L’energia segue il pensiero
Significa che i tuoi pensieri creano, passo dopo passo, la realtà che vivi. Quando dirigi il pensiero verso un fenomeno, gli invii energia e, dunque, lo sostieni,
È proprio per questo che il Buddha disse:
Siamo ciò che pensiamo, essendo stati ciò che abbiamo pensato.
Altra interessante spiegazione di questo fenomeno, la dà Francesco Varetto:
“Il potere del pensiero è quello della creazione: in piccolo l’uomo usa lo stesso potere utilizzato dal Logos Supremo per portare in manifestazione il suo creato. Il problema dell’uomo è che non conosce le Leggi del Pensiero e, mancandogli l’Amore, non sa usarlo in modo corretto“.
(tratto da “Il Cantico dell’Universo”)
Quando i tuoi pensieri si dirigono verso un fenomeno – è bene ribadirlo – gli cedono energia. Ecco perché le persone che si lamentano sempre, trovano continuamente nuovi motivi per lamentarsi: creano e ri-creano costantemente lo stesso karma.
Se, adesso, applicassi questo principio alla realtà che ti circonda, potresti spiegarti molte cose e, forse, anche cambiare il tuo modo di agire.
Potresti spiegarti la sostanziale inefficacia, ad esempio, della “lotta contro il cancro”, ma anche di quella contro la violenza sulle donne, contro il razzismo e così via.
Persino posizioni mosse da ideali di giustizia e progresso, come l’antifascismo o l’antispecismo, se si dirigono in modo univoco verso i fenomeni che combattono, finiscono per alimentarli.
Una massima potrebbe, allora, essere:
Tutto ciò che è “contro” o “anti” collabora con i fenomeni con cui combatte.
Quando il Soffio si Rivela
Conoscere il passaggio della Morte per riconnettersi alla Vita
Chantal Dejean
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Visione concreta (con esempi)
Ti sei fatto, ormai, un’idea del fenomeno, ed hai appena visto come esiste un principio spirituale che ne spiega le ragioni.
Approfondiamo ancora meglio, adesso, con qualche esempio concreto.
Sono certo ti ricorderai di Berlusconi.
E sono certo anche, che ricorderai che è stato criticato in tutti i modi possibili da milioni di persone, eppure, ha mantenuto imperterrito il potere per oltre vent’anni.
Come avrà fatto?
Ormai, dovresti saperlo ?
È riuscito, nel bene o nel male, a far parlare di sé e attirare, giorno dopo giorno i pensieri di milioni di italiani: un enorme capitale energetico che egli, da buon imprenditore, ha saputo mettere a frutto, mantenendosi sulla cresta dell’onda.
Sapresti dirmi, nell’ordine, i nomi dei suoi avversari?
Tutte le volte che l’ho domandato, mi è stato fatto un unico nome: Romano Prodi; ma, in realtà, Berlusconi ha avuto altri tre avversari: Rutelli, Veltroni e Bersani.
Come mai nessuno si ricorda di loro?
Perché l’attenzione (a favore o contro) era tutta su di lui e, difatti, vinceva.
Un esempio ancora più significativo arriva dall’America.
Nell’agosto del 2016, Hillary Clinton lanciò una serie di accuse contro l’attività politica della “alt right” (estrema destra).
Fu così, che la stampa iniziò a parlare di un movimento fino ad allora sconosciuto che, da un giorno all’altro, divenne popolare. Artefice della loro popolarità, fu proprio la Clinton, e il suo tentativo di lottare contro di loro.
Per l’esempio successivo, rimaniamo negli Stati Uniti.
Qualcosa mi dice che ricorderai il presidente Clinton, ma non altrettanto sicuro che ricorderai il suo avversario, Bob Dole.
Sono sicuro, inoltre, che ricordi Bush ma, forse, potresti aver dimenticato che vinse contro John Kerry. E Obama? Chi non lo conosce! Eppure, in tanti si sono scordati il suo opponente John McCain.
Cosa sto cercando di dimostrare?
Che i candidati che catturano l’attenzione degli elettori, risultano essere quelli vincenti. L’energia segue il pensiero dei votanti e si concentra sul candidato più popolare, favorendolo.
Sempre su questa dinamica si è basata la fortuna del fotografo Oliviero Toscani.
Tramite scatti volutamente provocatori, è riuscito a catturare l’attenzione delle persone, rendendo popolari le sue campagne pubblicitarie.
Scandalo dopo scandalo, le sue foto diventavano sempre più celebri.
Ma non sarebbe completo il discorso, se non ti parlassi del mezzo che, per eccellenza, sta attualmente veicolando questo principio: i Social Network.
Anche una persona comune, attualmente, è in grado di influenzare gli altri. Questo avviene, principalmente, tramite le condivisioni.
Le persone, ignare di questo meccanismo, si precipitano a condividere notizie che non gli vanno a genio, senza rendersi conto che, così facendo, gli stanno dando visibilità.
È un po’ il caso di quegli animalisti che condividono continuamente notizie di cani abbandonati, gatti avvelenati e video di uccisioni negli allevamenti intensivi: l’amore si trasforma in orrore, in megafono che amplifica sensazioni di sconcerto, paura e frustrazione.
“Ma…Elvio…non mi vorrai dire che questo vale anche per la violenza sulle donne?”
Si, vale anche in questo caso.
I promotori di tali campagne lamentano il fatto che, “nonostante se ne parli” i numeri delle violenze sembrano rimanere uguali.
Ciò è indubbiamente vero, ed è dovuto al fatto che denunciare, lottare, combattere un fenomeno non solo non serve a ridurlo, ma ottiene l’effetto di alimentarlo.
Dunque, non c’è soluzione?
Si, la soluzione c’è. Te ne parlo nel prossimo paragrafo. L’ultimo, e poi ci salutiamo ?
Non lottare contro ciò che non vuoi. Sostieni quello che vuoi!
Ecco la soluzione ?
Se vuoi cambiare la realtà sgradevole che osservi, opera per sostenere quella gradevole che vorresti vivere.
Né più né meno di ciò che disse Madre Teresa, quando parlava di manifestare a favore della pace.
Se vuoi risolvere il problema della violenza sulle donne, adoperati per promuovere una cultura del dialogo, del rispetto e della comprensione reciproca tra i generi.
Ne ho parlato, qualche tempo fa, in questo Spiraglio:
Leggi anche: “Perché istituire una giornata mondiale a favore dell’amore per le donne“
Sei stanco di vivere in un mondo inquinato?
Adoperati, in prima persona, per ridurre il tuo impatto sull’ambiente e, poi, inizia a ispirare gli altri a fare altrettanto.
Pensa al problema della spazzatura.
Il tuo post di denuncia su Facebook, oltre a far indignare i tuoi amici, la farà – forse – sparire dalle strade? Io credo di no, però ti suggerisco un’idea:
che ne diresti, da oggi, di impegnarti, per produrne di meno?
Io ci ho provato e i risultati sono stati interessanti. Li puoi leggere in questo post:
p.s. …e se vuoi vedere (ogni giorno) contenuti come questo, puoi seguirmi su Instagram! ?
Voglio anche rispondere, in anticipo, a un’obiezione che, molto probabilmente, non tarderà ad arrivare:
“dunque, stai dicendo che, a fronte di ingiustizie, violenze e distruzione dell’ambiente….dovremmo stare zitti ed evitare ogni tipo di denuncia?
No, non lo sto dicendo. Tra la lotta e l’ignavia ci sono infinite sfumature che ti suggerisco di considerare.
Se reputi giusto denunciare una situazione, procedi pure.
Dopo, però, fai in modo di passare almeno il doppio del tempo a cercare una soluzione e a condividerla con gli altri!
Operando a favore del mondo in cui vorresti vivere, e rivolgendo ad esso i tuoi pensieri, gli invii energia.
Energia creativa che non mancherà, nel tempo, di “collassare” e creare le situazioni che auspichi!
Sii megafono dell’armonia, e non del suo opposto, sii megafono di Gioia e Amore, e mai dei suoi contrari.
Sempre a favore e mai contro.
Evita l’oscurità e circondati di luminosi Spiragli di Luce ?
Il cambiamento è alle porte ma, affinché avvenga, ora ti aspetta la missione più ardua: mettere in pratica quello che hai letto.
Sei pronto a operare a favore del mondo che vuoi?
Se si, rimboccati le maniche e inizia ad agire. Mai contro, ma sempre a favore.
E se vuoi far conoscere queste idee, sentiti libero di condividere questo Spiraglio.
Un luminoso saluto per te.
Elvio
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Clicca se vuoi approfondire
Un approfondimento sull’algoritmo denominato “La bestia”, di cui ti ho parlato all’inizio, lo trovi in questo post di Rollingstones
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