In questo Spiraglio ci occuperemo di chi non ha mai tempo. Andremo a vedere quali sono le motivazioni interiori per cui ciò accade e…come scoprirai via via…vedremo perché dire di non avere tempo è una scusa.
Capita sempre più spesso di ascoltare la frase “non ho tempo”.
Studenti, impiegati, casalinghe, professori, manager e disoccupati, tutti quanti, all’unisono, sembrano concordare su un’unica verità condivisa: nessuno ha più tempo.
Ma che fine ha fatto il tempo?
Fino a qualche tempo fa – perdona il gioco di parole – il tempo c’era. Dov’è finito, allora? Qualcuno l’ha visto?
Scrivo questo Spiraglio per sfatare un mito e, insieme, fare una rivelazione: signore e signori, il tempo non si è mai mosso da dove è sempre stato!
E già mi sembra, dopo questa frase, di sentire – in lontananza – levarsi un coro di protesta, più irritato che mai:
“Tu non conosci la mia vita! Io non respiro neppure!”
“C’è il lavoro, la famiglia, i figli, gli impegni!”
“I ritmi sono cambiati, oggi si corre, non ce n’è più di tempo!”
Va bene. Mettiti calmo, tranquillo, sereno e, soprattutto, prenditi tempo per leggere.
La tesi che voglio dimostrare – repetita iuvant – è che quando dici di non avere tempo, stai raccontando un alibi.
Niente male come inizio, vero?
Se, dunque, sei pronto a mettere in dubbio l’idea che non ci sia più tempo, prosegui nella lettura perché nel prossimo paragrafo risponderemo al quesito…
…perché non avere tempo è una scusa?
Ti spiegherò il perché, ma non subito. Abbiamo bisogno, prima, di una premessa.
Si, hai capito bene, in un certo senso sto prendendo tempo e, in qualche modo, anche testando la tua pazienza. Se ne avrai a sufficienza, e leggerai tutto lo Spiraglio…chissà… potresti scoprire che non è vero che non c’è più tempo e, dunque, averne di più a tua disposizione!
Sono certo che, giunti a questo punto, una certa quota di lettori avrà già abbandonato la lettura, probabilmente convinti di non avere tempo.
Se, invece, tu sei ancora qui – mio caro lettore e lettrice – sappi che è in te che ripongo le mie speranze!
Questo articolo, infatti, è rivolto a un pubblico particolare: a chi vuole realizzare qualcosa, ma non lo fa perché…indovina un po’? È convinto di non avere tempo.
Se ti ritrovi in questa descrizione, dunque, è un buon segno. Credo che tu sia nel posto giusto e, chissà, alla fine dell’articolo potresti aver trovato lo spunto per realizzare finalmente le tue aspirazioni!
Iniziamo da questa citazione

Questo aforisma (a cui ho apportato una piccola modifica) è stato molto condiviso sui Social, ed è un buon punto di partenza per il nostro ragionamento:
anche tu, come Einstein, Michelangelo e Leonardo Da Vinci, hai a disposizione 24 ore al giorno.
Anche loro, proprio come te, ogni mattina si svegliavano, si alzavano e si preparavano. Inoltre si alimentavano (probabilmente tre o più volte al giorno) e qualcosa mi dice anche che dormivano, si innamoravano, andavano al bagno e, ovviamente, lavoravano.
Proprio così. Anche loro lavoravano. Si crede, spesso, che chi ha compiuto grandi opere si sia dedicato esclusivamente ad esse.
Ma non è vero
Italo Svevo lavorava in banca, Mark Twain conduceva battelli a vapore, Orwell era un poliziotto, Jack Kerouac lavorava in una pompa di benzina e Stephen King faceva il bidello in un liceo.
Dove hanno trovato il tempo di scrivere?
Rovistando nelle biografie degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia dell’umanità, troviamo milioni di storie come queste.
Einstein, mentre compiva le sue incredibili scoperte, lavorava come impiegato all’ufficio brevetti di Berna.
Come ha fatto, dunque, a diventare il geniale inventore che tutti conosciamo?
È probabile che non abbia mai pensato che il tempo, fosse un impedimento per realizzare ciò che voleva.
“Ma io non sono un genio come Einstein”…
Probabile, ma il punto non è questo.
Non farai le scoperte di Einstein, né scriverai i libri di Orwell e non realizzerai neppure le opere di Michelangelo.
Ma non è questa la tua missione.
Il tuo problema, adesso, è trovare il tempo per realizzare i tuoi progetti. Questi grandi personaggi sono solo un esempio, per aiutarci a comprendere che il tempo è uguale per tutti e che, quindi, possiamo attingere liberamente ad esso.
Come?
In primis, comprendendo che dire di non avere tempo è una scusa. E, poi, indagando che fine abbia fatto il tempo che sembra mancare.
Se non hai tempo per qualcosa, non lo vuoi abbastanza

Se la prima reazione a questa frase è quella di protestare, attendi qualche istante. Lasciami tempo per spiegare.
Come maestro di musica, ho allievi che asserivano di non avere tempo da dedicare allo studio, ed altri che non si pongono questo problema. I primi stentano a progredire, i secondi fanno passi da gigante.
Potresti dedurre che chi non ha tempo abbia famiglia o svolga qualche professione particolarmente impegnativa, e che gli altri siano studenti o persone che vivono di rendita.
E invece no.
Non c’è nessun nesso tra queste due cose: quando c’è interesse per la musica, il tempo c’è. Quando manca, il tempo, si dilegua. Semplice.
Accade poi che, in qualcuno, l’amore per la musica si risvegli dopo qualche anno di studi. Sono, spesso, persone che – fino a quel momento – hanno detto di non avere tempo.
Non appena esplode la passione, guarda caso, compare anche il tempo.
Da ciò possiamo dedurre una prima regola:
il tempo che hai a disposizione per un’attività, dipende da quanto essa ti interessa
Vediamo un altro esempio, il caso in cui…
…non si ha tempo per una persona

Questo accade quando una persona non ti interessa abbastanza.
Se osservi la tua vita, infatti, potrai notare come tendi ad accettare facilmente inviti da parte di alcuni, mentre sei portato a rifiutarne altri.
Al secondo gruppo, forse, dirai di non avere tempo ma, più verosimilmente, è probabile che essi ti interessino meno, ti stiano meno simpatici o ti mettano, in qualche modo, in difficoltà.
La riprova?
Basta guardare chi si innamora. Hai mai visto una persona innamorata dire di non avere tempo per la persona che ama?
Se veramente è innamorata, ciò non accadrà mai.
In casi come questi, dire di non avere tempo, è un escamotage tutto sommato saggio, perché – pur non essendo vero – non offende l’altro e permette di mantenere rapporti civili.
Ma è pur sempre vero che…si tratta di una scusa ?
Aggiungo che, spesso, le persone hanno blocchi, resistenze, abitudini, zone di confort difficili da abbandonare, e così via. Sarebbe, dunque, riduttivo riportare il tutto ad una mera questione di “interesse”.
Una certezza, però, c’è: quando vuoi frequentare una persona, soprattutto se veramente lo vuoi, non farai fatica a trovare il tempo per farlo.
E in Amore?
Vale lo stesso principio ed io ne sono la prova vivente.
Per amore, infatti, ho superato non solo il tempo, ma anche lo spazio, andandomene per ben un anno in Colombia.
E non sono il solo: ho visto, con i miei occhi, manager, giornalisti e artisti, annullare tutti i loro impegni per amore.
Se, dunque, stai frequentando una persona che ti dice di non avere tempo per te…beh…secondo me due domande dovresti fargliele.
Ma, soprattutto, dovresti fartele, perché se non ha tempo – e su questo accetto scommesse – significa, con una precisione approssimabile al 99,99% – che non è innamorata.
Ancora una volta, non avere tempo è una scusa.
E sul sentiero spirituale?

Vorrei meditare, ma non ho tempo.
Mi piacerebbe tanto partecipare a quel corso, ma non ho tempo.
Ho preso il primo e secondo livello di Reiki, ma non lo pratico mai, perché non ho tempo.
Frasi sentite milioni di volte, ma la verità è un’altra.
Finché non si avverte la necessità di trasformarsi (in genere, coincide col non aver sofferto abbastanza) non si trova tempo per le attività che aiuterebbero a farlo.
In alternativa, si dirà di non avere soldi, altro alibi molto gettonato ?
Poi arriva un avvenimento, una crisi, una presa di coscienza, ed ecco che qualcosa cambia. Improvvisamente il tempo da dedicare alla propria evoluzione, compare.
C’è chi medita alle 2 di notte anche se la mattina deve svegliarsi alle 6, c’è chi lascia un lavoro sicuro o ribalta le proprie certezze…e…perché?
Perché sentono che è giusto.
Quando qualcosa è giusto per te, il tempo appare. Così come appaiono il denaro, le circostanze e le persone giuste per intraprendere il cammino. Quando ciò accade – te lo assicuro – il tempo è l’ultima delle preoccupazioni. Perché?
Perché dire di non avere tempo è una scusa.
Vediamo, ora, un aspetto più sottile ma, prima, ti domando: ti stanno piacendo queste riflessioni? ✨
Se si, ti suggerisco di lasciare un like alla mia Pagina Facebook. Troverai ogni giorno riflessioni evolutive come questa.
Se non c’è tempo, c’è un blocco

Breve sintesi: chi dice di non avere tempo, racconta una scusa.
Lo fa o, perché vittima della credenza che il tempo sia poco (che si auto-realizza), o perché manca volontà e interesse.
Ma esiste una terza opzione.
Può accadere, infatti, che, l’interesse non ti manchi e, ciò nonostante, il tempo tu non riesca a trovarlo.
Se ciò accade, stai vivendo un blocco.
Gianni è ingrassato e vorrebbe perdere 20 kg. Lo desidera e sa che basterebbe andare a correre per dimagrire, ma non ha tempo.
Ma cosa rappresentano quei kg?
Gianni ha attraversato un periodo buio; tanti amici si sono allontanati e il lavoro l’ha portato lontano da casa. Ecco che ciò che ha perso è stato subito reintegrato con l’aumento di peso.
Gianni non dimagrirà prima di aver armonizzato la sua situazione, perché i chili di troppo gli conferiscono una illusoria sensazione di equilibrio. Il tutto avviene, però, inconsciamente, ed ecco che Gianni dice di non avere tempo.
Ancora una volta, seppur più “raffinata”, si tratta comunque di una scusa.
Abbiamo visto in un precedente Spiraglio quanto la fedeltà alla famiglia possa rendere ardue alcune scelte. È il caso di chi, provenendo da una famiglia umile, vorrebbe cambiare e aprirsi all’abbondanza.
Leggi anche: “I casi in cui tradire è più salutare che essere fedeli”
Anche in questo caso, siamo di fronte a un blocco e la personalità, per non affrontarlo (affrontarlo è doloroso), dirà di non avere tempo.
Noterai come, in questi ultimi casi, il blocco sia sempre più occulto, il che indica che richiederà un lavoro più approfondito per essere rivelato – prima – e integrato, poi.
Eppure, anche in questo caso, torniamo all’assunto di partenza, ovvero che dire di non avere tempo è una scusa.
La parola magica? “Priorità”
Siamo arrivati alla fine. Almeno, per oggi. ?
Se c’è qualcosa che: ti interessa almeno un po’, non mina (troppo) la tua zona di confort ma, comunque, non hai tempo per farla, potresti adottare un nuovo linguaggio e dire: non è la mia priorità.
Segnati questo termine chiave.
Vale per la musica, la lettura, la frequenza di un corso…e per…meditare, coltivare un orto, iscriversi in palestra, praticare uno sport, imparare una lingua, uscire con un amico o partire per il giro del mondo in tre anni e mezzo.
Tutte queste cose sono fattibili – se uno le vuole e le reputa possibili – ma, magari, non sono la tua priorità.
Certo, dire a una persona: “per me non è prioritario uscire con te” potrebbe non essere carino ma, se ci pensi, ha una chiarezza e una potenza diversa rispetto a dire che “non hai tempo”.
Quando affermi di non avere tempo (oltre a raccontare una scusa ?) ti stai depotenziando, stai affermando che esiste un’entità chiamata “tempo” che sfugge dal tuo controllo, su cui non puoi fare nulla.
Pensa, invece, alla libertà che ti darà affermare:
“lo voglio e lo posso fare, ma non è la mia priorità“.
E può essere inteso anche come parte di un percorso: dicendo, ad esempio, “non è prioritario, per me…per ora“.
Vorrei meditare, ma non ho tempo. Umh, no. Riproviamo.
Vorrei meditare, mi interessa, se voglio il tempo lo trovo, ma per ora non è ancora la mia priorità. Un domani, se lo diventerà, troverò il tempo necessario per farlo.
Si nota la differenza? ?
E con questo, abbiamo concluso ma, come ti dicevo, per ora.
Nella seconda puntata parleremo di come si usa il tempo e, soprattutto, dei metodi per evitare di sprecarlo. Sarà uno Spiraglio scritto anche grazie alle vostre idee, che avete inviato su Facebook!
Se hai ancora qualche suggerimento da fare su come si perde o spreca il tempo…fammelo sapere con un commento.
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