Cari amici e care amiche,
in questo Spiraglio riprendo il discorso iniziato la settimana scorsa, sull’importanza di assumersi la responsabilità di se stessi. Come prima cosa, se hai perso lo scorso post, lo puoi trovare qui:
“Da oggi mi assumo la responsabilità della mia vita”
Il ragionamento, oggi, prosegue con la seguente domanda:
che cosa accade quando una persona non si assume la responsabilità di sé?
Una delle prime cose che accade è la seguente: chi non lo fa, pur senza saperlo, diviene un vampiro energetico, una persona che si nutre dell’energia di chi gli sta vicino. Ti spiegherò cosa intendo usando quello che amo definire “l’archetipo dell’amico sfortunato“.
Tutti ci siamo imbattuti, almeno una volta nella vita, in una persona che corrisponde a questo archetipo: si tratta di un amico, un conoscente familiare che, alla prima conversazione, inizia a raccontarti le proprie sventure.
Ti è successo, vero? Sono sicuro di si ?
E le sventure che ti racconta, se ci fai caso, hanno una particolarità: seguono un copione più o meno fisso, nel quale scenari e comparse possono cambiare, ma la trama, è sempre la stessa.
C’è la donna che trova immancabilmente l’uomo infedele e ti racconta di come è riuscita, indagando finemente, a scovare le sue avventure segrete, c’è l’uomo che trova la donna gelosa, opprimente, che non lo lascia vivere, c’è il lavoratore autonomo che, regolarmente, non viene pagato per i lavori che svolge, il lavoratore dipendente che subisce mobbing in ogni azienda in cui lavora e il conoscente che si lamenta dell’ennesimo problema di salute, raccontando per filo e per segno analisi e visite fatte, con tanto di cure – descritte nel dettaglio – che non hanno dato gli esiti desiderati.
Che cosa hanno in comune queste storie?
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Esiste un minimo comun denominatore ed è, appunto, il fatto che ognuna di queste persone, non vuole (o non è in grado) di assumersi la piena responsabilità di sé.
Essi proiettano all’esterno (sugli altri, sul genere femminile, su quello maschile, sulla società, ecc.) responsabilità che sono, invece, individuali, interiori e non riconosciute.
Ed è proprio questo mancato riconoscimento che, di fatto, li rende “vampiri energetici”: non potendo cambiare il copione delle sventure che si ritrovano a vivere, finiscono per scaricarne gli effetti su chi gli sta accanto.
Questo aspetto lo approfondiremo tra un attimo, perché voglio farti, prima un curioso parallelo ?
Quando la storia si ripete, sempre uguale…
Ti ricordi Casa Vianello?
Ti sembrerà strano, forse, che io ne parli qui, su Spiragli di Luce, ma credo che, nella sua banalità un po’ genuina, questa serie illumini la dinamica di cui stiamo parlando.
Nella fiction, la trama era sempre la stessa: Raimondo si invaghiva di una giovane e bella ragazza e cercava stratagemmi per sedurla; Sandra, non si accorgeva di nulla fino al gran finale, in cui lo sorprendeva con le “mani nella marmellata” e tutto finiva – prima – con un grande putiferio e – poi – con loro due, nel letto, e lei che ripeteva fa famigerata frase “che noia” – “che barba” ?
Ma quale sarebbe il parallelo?
Che se osservi con attenzione alcune dinamiche (appartenenti a persone che frequenti e, talvolta, anche a te stesso) scoprirai che ci sono eventi che si ripetono con una somiglianza praticamente perfetta.
Se veniamo traditi una sola volta nella vita, potremo sentirci autorizzati (anche se non è così) a credere che ciò sia avvenuto “per caso”; se qualcuno ci trattasse male, ma in un’unica circostanza, potremmo finire per credere che ciò sia avvenuto senza particolari ragioni.
Ma quando una persona rende un tratto distintivo della propria personalità il fatto di venir maltrattata, essere tradita, o sentire che gli altri invadono il suo spazio e così via, ecco che questa, non comprendendo che ciò avviene per una ragione precisa, assume in pieno il ruolo e i poteri di un vampiro energetico.
Questo avviene perché, appunto, non riconoscendo la propria responsabilità in ciò che accade, finirà per scaricarla sugli altri: in primis, se la prenderà con i propri carnefici, giudicandoli e condannandoli e, in seconda battuta, inizierà a lamentarsi con chi gli sta attorno.
Investire una persona delle proprie lamentele o, peggio, della propria pungente critica è, infatti, un modo per sottrarle energia.
Prima di proseguire, ti pongo una domanda: ti sta piacendo questo Spiraglio? Se si, puoi seguire la Pagina Facebook di Spiragli di Luce: troverai ogni giorno nuove riflessioni come questa.
L’esperienza coi Consulti Evolutivi
Chi si rivolge a me per un consulto, solitamente, è una persona che, in buona parte, si è già assunta la responsabilità di sé.
Ciò nonostante, talvolta, mi è capitato di avere a che fare con clienti che, pur conoscendo questo principio a livello teorico, facevano fatica ad applicarlo nella propria vita.
In quei casi – e questa parte risulterà molto utile a chi lavora, in vario modo, sostenendo gli altri – le cose diventano difficili, perché l’operatore, o terapeuta, si trova nella difficile condizione di essere esposto alla lamentela del cliente.
Quando si crea questa situazione il problema non risiede solo nel fatto che egli si trova ad assorbire i malesseri del consultante, bensì in quello – più significativo – che tale situazione, potenzialmente, potrebbe andare avanti all’infinito.
Il rischio che il consulto, se non ben guidato, diventi una sorta di “ammortizzatore” per le situazioni che il cliente non è pronto a vedere, è alto.
In caso come questi c’è bisogno, appunto, di riportare il focus di chi ha richiesto il consulto sulla propria responsabilità: per quanto egli si sia trovato a vivere situazioni di palese ingiustizia o sofferenza, senza il riconoscimento della propria parte di responsabilità difficilmente si potrà sciogliere i nodi che le hanno generate.
Vediamo ora perché alcune situazioni si ripetono e, prima, ti ricordo che se vuoi informazioni sui consulti li trovi qui:
Le situazioni che si ripetono, lo fanno per una ragione
Perché ci sono situazioni che si ripetono?
E perché, poco fa, dicevo che – se non si interviene – esse possono andare avanti all’infinito?
“Se ti trovi sempre a vivere la stessa situazione, osservati a fondo, perché se si ripete sempre uguale (come a Casa Vianello ?) non ci possono essere responsabili diversi da te“.
È bene chiarire che responsabile non significa colpevole: talvolta, le situazioni che si ripetono, sono caratterizzate da un certo grado di “ingiustizia obiettiva” che rendono ancora più difficile vedere la propria parte in ciò che accade.
Potrebbe accadere, ad esempio, di incappare in una serie di incidenti stradali in cui si è dalla parte della ragione. Si può, forse, pensare di essere responsabili se lo stesso Codice della Strada sancisce la nostra ragione?
La risposta è si, soprattutto se non si tratta di un episodio isolato, bensì di tre, quattro o più sinistri che si ripetono nel tempo. Il fatto di “avere ragione” potremo imputarlo a quel pizzico di mistero che la Coscienza Universale inserisce nelle situazioni che viviamo: più i segnali sono ingarbugliati, più l’attenzione nel saperli interpretare dovrà essere vigile.
Ma chi non è pronto a riconoscere questa circostanza, preferirà inevitabilmente la via del lamento che, in termini pratici, significano ore ed ore in cui si viene “sequestrati” dovendo ascoltare il racconto dello stesso copione, in varie versioni.
Ma cosa puoi fare, invece, quando ti trovi ad avere a che fare con chi, non volendo saperne di assumersi la responsabilità di sé, “vampirizza” la tua energia?
Dipende dal livello evolutivo dell’altra persona. Quando sentiamo che è pronto per assumersi almeno un po’ di responsabilità di sé, glielo possiamo far notare.
In tutti gli altri casi, ciò sarebbe deleterio.
Ognuno dovrà, pertanto, adoperarsi per trovare le proprie strategie per non farsi depredare della propria energia.
Ci sarebbe tanto da dire su come difendersi dai vampiri energetici ma questo, magari, sarà l’argomento per un prossimo Spiraglio, per oggi ci fermiamo qui.
Ciò che mi preme dirti, in conclusione, a te che sei un lettore empatico e attento, è di fare attenzione a non trasformarti tu stesso in un insidioso vampiro.
Rifletti, piuttosto, su ciò che sta accadendo…vedrai che ogni situazione apparentemente spiacevole, racchiude sempre una luminosa lezione ?
So che fa male di essere responsabili della vita che viviamo, ma ti assicuro anche che è proprio in questa assunzione che risiede la possibilità di creare la vita che vogliamo.
E, ovviamente, di viverla con Gioia ?✨
Se vuoi proseguire la lettura, il suggerimento di oggi va a questo post:
Che tu creda di farcela o meno, avrai comunque ragione
Arrivederci al prossimo Spiraglio
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