C’è un principio fondamentale che, ognuno di noi, ha bisogno di interiorizzare e mettere in pratica per intraprendere il cammino spirituale: si chiama responsabilità individuale.
Responsabilità individuale significa, appunto assumersi la responsabilità di se stessi, e realizzare di essere pienamente connessi e in grado di influenzare gli avvenimenti della nostra vita.
Significa andare oltre i ruoli di vittima e carnefice, delle idee di giusto e sbagliato, e smettere di dividere il mondo in persone “buone” e “cattive“.
Quando ti assumi la responsabilità di te, il gigantesco modello di realtà, a cui ti hanno abituato fin dalla nascita, e a cui sei assuefatto, crolla come un castello di carte.
La fidanzata cattiva, che ti ha tradito, cessa di essere considerata in questo modo, e viene sostituita dall’idea che sei stato tu a permetterle di farlo. Allo stesso tempo, non esiste più il perfido truffatore che si è approfittato della tua debolezza; adesso esisti solo tu, che da questo momento saprai stare più attento. E non esisterà più, neppure, l’amico di cui ti fidavi e che è andato in giro a “sparlare” di te. Ancora una volta, ci sei solo tu che, preso coscienza dell’accaduto, e saprai scegliere amici veri e più affidabili.
Non male, vero? Finalmente, sarai in grado di riconoscere le illusioni, separare – come si suol dire – “il reale dall’irreale“, e cogliere quegli aspetti che prima, magari, tutti notavano, tranne te.
E sono sicuro col tuo livello di consapevolezza (che so essere valido e luminoso), saprai comprendere molto bene ciò che dico ?
Ma so anche che se queste parole fossero pubblicate altrove, si leverebbe l’immancabile coro di vibranti proteste:
Ma come? E allora gli altri non hanno colpe? E allora la gente che se ne approfitta? E allora che facciamo, lasciamo i criminali a piede libero? E allora stai dicendo che le vittime se la cercano, ecc. ecc.
Chi solleva queste obiezioni non sta sbagliando, nessuno sbaglia e ti dirò il perché tra un attimo. Prima ti chiedo, se queste riflessioni ti stanno piacendo, di farmi un piccolo favore ?
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Fatto? Riprendiamo il discorso.
La risposta è che, semplicemente, non è ancora arrivato il momento magico in cui tali persone si assumeranno la responsabilità di se stessi.
Chi se la assume, infatti, scopre che queste contraddizioni, naturalmente, e in modo estremamente fluido, si ricompongono. Si scopre, ad esempio, che assumersi la responsabilità di un tradimento (subito) non significa affatto “averne la colpa”.
L’altro ha la sua parte di responsabilità, e tu pure. Avete giocato una partita, e l’avete fatto in due.
Dunque, cosa cambia?
Cambiano, e vengono meno, due aspetti: la differenziazione dei ruoli e l’identificazione con uno di questi.
Questo significa che non camminerai più, nel mondo, esibendo un tatuaggio psichico – marchiato a fuoco nella profondità della tua mente – che ti designa come vittima ma, semplicemente, vivi una nuova consapevolezza, che ti porta a non mettere in scena, ancora e ancora, quella situazione.
Andare in giro col “tatuaggio della vittima”, infatti, attira nuovi carnefici. Questo è un aspetto a cui bisogna fare molta attenzione.
Chi si assume la responsabilità di sé, infine, scopre che, da quel momento, può assumere il comando del timone della propria vita, e guidarla verso i lidi che hai sempre sognato.
Come potrai notare questo principio ha una rilevanza fondamentale, eppure, non è possibile spiegarlo a chi non vuole (o non è pronto), assumersi la piena responsabilità di sé.
Chi, ancora, non lo vuole fare, ha bisogno di passare attraverso tutto il dolore che, prima o poi, lo porterà a questo fondamentale passaggio.
Può sembrare crudele porre la questione in questi termini, ma esse non fanno altro che descrivere ciò che uno dei grandi principi che ci guidano, la Legge di Evoluzione, sancisce. Possiamo fare mille “piroette” e “giravolte” lungo il nostro cammino evolutivo, ma esso è delineato, e alcune tappe possono essere rimandate, ma mai evitate.
Ovviamente c’è qualcosa che possiamo fare per accelerare questo processo, ed è il fatto di lavorare su noi stessi per giungere velocemente e armonicamente al giorno in cui saremo pronti per assumerci la piena responsabilità della nostra VITA ?
Ma sono abbastanza sicuro che queste riflessioni, su questo argomento, ti hanno fatto venir voglia di saperne di più.
Se è accaduto hai avuto un’ottima intuizione, infatti, questo post ha un seguito. Si chiama “chi non si assume la responsabilità di sé, è destinato a diventare un vampiro energetico” e lo trovi linkato qui sotto.
“Chi non si assume la responsabilità di sé, è destinato a diventare un vampiro energetico”
Prima di proseguire la lettura, però, ti chiedo, se questo Spiraglio ti è piaciuto, di dare l’opportunità ad altre persone di entrare in contatto con queste idee: condividilo! ❤️
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Un abbraccio
Elvio
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