In questo Spiraglio ti racconterò un bel rito per l’Equinozio di Primavera, questo magico momento che è ormai alle porte. Oggi, infatti, inizia l’anno astrologico ed un nuovo ciclo: il ciclo della vita, della luce, della primavera che arriva a salutare l’oscurità e il gelo dell’inverno…
Scrivo questo spiraglio “Rituale per l’Equinozio di Primavera” nel momento in cui questo magico momento dell’anno si sta avvicinando.
Manca ormai pochissimo a questo giorno di rinnovamento che quest’anno, 2018, cadrà il 20 marzo, esattamente alle 17:15.
Ma a che cosa fa riferimento questo giorno così speciale? Cosa significa “Equinozio”? Quali simbologie lo accompagnano?
Andiamo a dare risposta a queste domande, per poi inoltrarci nella procedura per un bel rituale per l’Equinozio di Primavera 2018.
Ritorno alla Luce, ritorno alla vita
Il termine Equinozio deriva dal latino aequinoctium e significa “notte uguale“, è il giorno in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata.
(Il solstizio corrisponde, invece, al giorno ed alla notte più lunga dell’anno).
Ma andando oltre l’etimologia del termine, qual è il significato simbolico di questo momento? Che effetti può portare nella vita di tutti i giorni?
Quando la luce inizia ad aumentare, la natura si risveglia: sui rami nascono i primi germogli e dalla terre sorgono le piante, che da mesi giacevano racchiuse nel potenziale del seme, attendendo con pazienza il momento di uscire allo scoperto, ed ergersi verso il cielo.
Dalle campagne alle città, tutto è un tripudio di fiori, gemme e verde; ovunque pullula la vita.
È un momento di rinascita e risveglio, dopo il lungo riposo invernale.
La legge di Analogia e l’Equinozio di Primavera
Tutto, nell’Universo, è regolato dalla Legge di Analogia e da quella del Ciclo. La prima ci indica le similitudini che esistono tra piccolo e grande, tra macrocosmo e microcosmo e tra i vari regni di natura.
La seconda ci ricorda che la vita avviene per cicli. Ogni giornata, mese, stagione o anno, hanno un inizio ed una fine, una fase crescente ed una calante.
Le fasi lunari, la vita delle piante, la storia dei grandi imperi dell’umanità funzionano per cicli, ed anche la nostra vita non fa eccezione, in tutti i suoi aspetti: dal lavoro alle relazioni, dalle attività che svolgiamo quotidianamente alle nostre passioni.
Ci innamoriamo di qualcuno o qualcosa, e all’inizio è solo pensiero, sensazione, emozione: tutto accade nello stato potenziale (come il seme racchiude in se stesso l’albero), è invisibile eppure presente.
Al momento giusto l’intento si manifesta, diviene visibile, si estrinseca, esce allo scoperto.
L’intenzione di dipingere diventa azione: compri le tele, impari a stendere il colore, poi giungi alla maturità e, infine, c’è un ciclo conclusivo, in cui la passione può arrestarsi o trasformarsi. Scrittori, artisti, relazioni, carriere professionali, ecc. attraversano varie fasi (pensa al “periodo blu” o a quello “rosa” di Picasso).
Il ciclo, magicamente, governa la vita in ogni suo aspetto.
Se l’equinozio di primavera è il momento della rinascita, e dell’estroversione (tutto si rivolge all’esterno, attraverso la crescita), ecco che, per il principio di analogia, anche le nostre intenzioni, i nostri progetti, dovranno abbandonare il mondo delle idee e divenire visibili all’esterno.
Rituale per l’Equinozio di Primavera
Il rituale che per l’Equinozio di primavera 2018 avrà come focus l’idea di tutto ciò che è “nuovo”.
Per prima cosa, potresti iniziare a porti domande quali:
Che cosa ho bisogno di cambiare?
Cosa voglio far “arrivare” nella mia vita?
Quali qualità o virtù voglio acquisire?
Il rituale si unisce all’energia di Aries (l’Ariete), archetipo del guerriero, dell’esploratore, del pioniere, ed apre la strada al rinnovamento interiore ed esteriore.
Non si può ragionare sul “nuovo” senza fare una riflessione su ciò che è “vecchio”.
Qualsiasi spazio deve essere liberato per far entrare qualcosa di nuovo. Dunque, per il principio di Analogia, avrai bisogno di riflettere su cosa lasciar andare per permettere al nuovo di entrare.
Poniti altrettante domande su cosa vuoi lasciar andare. Potrai scegliere caratteristiche interiori: aggressività, rabbia, senso di colpa, ecc. o esteriori: situazioni, relazioni, lavoro o aspetti della vita non più necessari.
Stiamo per entrare nel vivo del rito per l’Equinozio, ma prima di iniziare, ti chiedo solo un istante del tuo tempo e, se questo post ti sta piacendo, dai un mi piace alla nostra pagina Facebook! Ci aiuterai a crescere e rimarrai aggiornato sulle nostre pubblicazioni!
Come eseguire il Rituale per l’Equinozio – I tre fogli
Prepara tre fogli bianchi e munisciti di una penna.
Sul primo foglio scrivi cosa vuoi lasciar andare.
Scrivi tutto quello che vuoi, non c’è un limite. Ti suggerisco di scriverne almeno una decina. Puoi anche lasciar andare ciò che rimane delle emozioni negative del passato.
Se non riesci a focalizzare un numero sufficiente di elementi di cui liberarti, entrerà in gioco una speciale meditazione, che ti aiuterà a far emergere cosa scrivere.
Non dovrai fare altro che rilassarti in uno stato di tranquillità e focalizzare la tua attenzione sul corpo o sul respiro. Quando avrai raggiunto la quiete, permetti ai ricordi di emergere.
Qualora non arrivassero da soli, chiedi a te stesso in quali occasioni senti particolari emozioni negative o disarmoniche. Focalizzare l’attenzione su ciò che vibra ad una frequenza non desiderata ti fornirà preziosi consigli su cosa scrivere.
Sul secondo foglio scrivi cosa vuoi lasciar arrivare o acquisire.
Ti suggerisco di non scrivere più di cinque desideri, progetti o propositi.
Perché?
Perché, a differenza di ciò che facciamo nella Tecnica dei 101 Desideri, in questo caso il pensiero dovrà essere focalizzato.
Se immetti tutta la tua energia in un solo proposito, immagina quanta forza questo potrà acquisire.
Se invece disperdi l’intento tra 20 o 30 cose diverse, ad ognuna di esse non toccherà che un “pezzettino” della tua energia.
In ogni caso, in occasione del solstizio d’estate potrai tornare a riflettere su questo punto.
Sul terzo foglio ti serve per attingere al magico potere della Gratitudine!
Uso una metafora che non sarà “bella”, ma rende sicuramente l’idea.
Immagina un autobus di una grande metropoli: ci sono passeggeri che scendono e passeggeri che salgono.
Se non sono coordinati, rischiano di ostacolarsi a vicenda, rimanendo entrambi bloccati in prossimità delle porte.
Nella tua vita accade lo stesso: c’è un’energia che pronta ad andarsene ed una che vuole arrivare. Ci vuole una terza forza che sappia coordinare questo mutuo movimento: la Gratitudine, appunto.
Esprimere gratitudine per ciò che hai già facilita la liberazione da ciò che non è più necessario, e permette l’arrivo del nuovo.
Scrivi più cose possibili su questo foglio.
Cosa fare con i tre fogli
Alla fine potrai bruciare il primo foglio, quello su cui avrai scritto ciò che intendi lasciar andare.
Abbi cura di non avere sentimenti di rabbia mentre bruci il foglio. Al contrario, ringrazia ogni cosa che vuoi lasciar andare. Ringrazia anche il fuoco che ti aiuterà in questo processo.
Alla fine, raccogli le ceneri e consegnale alla Terra. Può andare bene una piccola buca in giardino, ma anche riporle qualche centimetro sotto terra in un vaso da fiori.
Il foglio del Nuovo e quello della Gratitudine, invece, avrai cura di custodirli in un luogo speciale.
L’atto di porre i due fogli “superstiti” in un luogo protetto, in cui verranno conservati, chiuderà ufficialmente il rituale per l’Equinozio di Primavera.
Il rito dell’Equinozio e l’energia dell’Ariete
L’Ariete (Aries) è il primo dei dodici segni zodiacali.
Governato da Marte e signore della prima casa astrologica, rappresenta il principio, l’inizio, è collegato agli archetipi del guerriero e del pioniere e, come primo segno, è quello che dà il via all’anno astrologico.
L’anno “solare” inizia ufficialmente il 1 Gennaio, ma se ci pensi, dal punto di vista del ciclo delle stagioni, il momento dell’inizio coincide proprio con l’arrivo della Primavera, esattamente il giorno dell’Equinozio, quando appare l’energia di Aries.
Non poteva esserci simbolo migliore di un “caprone”, pronto a abbattere ogni ostacolo con le sue testate per esprimere quest’idea.
Del resto, non è forse vero che nel medioevo veniva chiamata “Ariete” (Aries pensilis, presso i romani) la macchina bellica che serviva a abbattere i portoni delle fortezze da espugnare?
L’Ariete esprime la forza e l’impeto del movimento, è colui che, rimuovendo gli ostacoli, apre nuove strade.
È il bocciolo che sbuca dal ramo, il germoglio che spacca il guscio del seme per elevarsi verso il cielo. Ancora una volta, un movimento di esteriorizzazione.
Come abbiamo visto nel post sulla lettura del Tema natale astrologico, in ognuno di noi è presente almeno un “pezzetto” di ogni segno. Dunque, in te, è presente una pezzo di Ariete. Tieni presente questa simbologia durante il rituale per l’Equinozio di Primavera: imprimerà forza e decisione ai propositi che formuli ed ai progetti che intendi realizzare.
E con questo, caro lettore e cara lettrice è tutto. Esegui questo rituale in compagnia di amici. Fai disporre tutti in cerchio. Ma se sei da solo, non ti preoccupare, fallo ugualmente rivolgendo la tua attenzione all’energia di Aries ed al nuovo che arriva…funzionerà lo stesso!
Ti mando un abbraccio luminoso, ti auguro di passare un bellissimo momento di celebrazione e condivisione!
Se vuoi sapere di più sul segno dell’Ariete, ti consiglio questo post appena uscito:
Ariete, caratteristiche, lati luce ed ombra
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Ho scoperto appena oggi il rituale per l’equinozio di primavera. Si può praticare il rituale anche a qualche giorno di distanza ?