Tutti abbiamo avuto bisogno, almeno una volta nella vita, di comprendere come superare la fine di una storia d’amore. Come sempre, in questo Spiraglio, proverò a rispondere alla domanda da un punto di vista spirituale
Alzi la mano chi non ha sofferto per la fine di una storia!
Scommetto che di mani non se ne sono alzate tante, vero?
Le storie d’amore sono la vera delizia, ma anche la croce di uomini e donne: all’inizio tutto è meraviglioso, poi si fanno progetti, si sogna, ma arriva un momento in cui qualcosa si incrina e la relazione si avvia verso la sua conclusione.
In questo post non ci occuperemo tanto delle ragioni che fanno incrinare i rapporti (ma alla fine troverai un altro Spiraglio suggerito in cui ne parlo), bensì su cosa possiamo fare per superare la fine di una storia. Ci aiuterà, come sempre, guardare le cose da un punto di vista evolutivo.
Quando finisce una storia stiamo male per due motivi principali: il primo è che il partner ci manca, il secondo è che, inconsciamente, temiamo di non trovare più una persona che ci faccia stare così bene.
Come vedremo in questo Spiraglio, quando le magiche parole fiducia e fede entrano nella nostra vita, insieme all’idea che le cose accadono per una ragione, unite al concetto che tutto accade per una ragione, allora possiamo per la prima volta lasciarci ispirare dall’idea che se una persona si allontana, ciò non accade “a caso”; un motivo c’è e non è sicuramente negativo.
Il vero cambiamento, però, avviene quando prendiamo coscienza di quanto infondato sia il secondo dei due motivi che ti ho citato.
Esso, infatti, si basa su un presupposto; e, una volta che tale presupposto viene “afferrato”, vedrai che il quesito “come superare la fine di una storia d’amore?”… inizierà a trovare la sua risposta.
Il presupposto (errato) della sofferenza
Spesso, alla base di un malessere, c’è un presupposto, ovvero una credenza, un “falso mito”.
Se veniamo licenziati, stiamo male perché presupponiamo che trovare un altro lavoro sia difficile, se veniamo bocciati ad un esame stiamo male perché presupponiamo che laurearsi prima sia meglio che laurearsi dopo, se abbiamo la carnagione chiara ci vogliamo abbronzare perché presupponiamo che così “piaceremo di più”, se siamo ricci vogliamo avere i capelli lisci, se siamo bassi vogliamo essere alti e così via.
Non siamo mai contenti di ciò che siamo o abbiamo e desideriamo costantemente cose diverse.
In parole povere non ci accettiamo così come siamo.
Non è raro che, quando una relazione finisca, ci si ritrovi a dire, ad esempio che “una persona così non la troveremo mai più” o che “non potremo più vivere senza di lei (o lui)”.
A nulla valgono le esperienze di amici che hanno trovato l’amore della loro vita proprio dopo la fine della relazione precedente…e a nulla valgono persino le nostre stesse esperienze a riguardo: anche se ci siamo rialzati dopo ogni fine, quando e se la riviviamo, c’è una “vocina” in noi che ci sussurra beffarda: “questa era la tua ultima opportunità, adesso rimarrai solo”.
Sono sensazioni terribili, lo so. Io stesso le ho provate. Però sono qui a testimoniare che esse sono totalmente effimere.
Ancora una volta voglio richiamare la tua attenzione sul fatto che l’Anima vigila sulla nostra vita, e ci invia costantemente segnali ed opportunità evolutive. Se affermiamo che “rimarremo soli” o che “una persona così non la troveremo più”, stiamo anche affermando che l’Anima ha predisposto per noi un piano di miseria e tristezza.
E, ovviamente non c’è niente di più falso.
Ancora una volta, ricadiamo nel concetto del “treno che passa una volta sola” che mi sono già dato la pena (anzi, il piacere) di sfatare in questo Spiraglio:
Leggi anche: “Il treno che passa una volta sola, non smette mai di passare”.
Parafrasando il titolo di quel post: “L’amore che vivi una volta sola, lo puoi vivere ancora. E sarà più bello di prima!”
Forse non abbiamo ancora capito al 100% come superare la fine di una storia, ma se nella nostra mente inizia ad insinuarsi l’idea che, effettivamente, esista un presupposto errato, siamo già a metà del cammino.
Come uscire dal presupposto
Si esce da esso creandone uno nuovo.
Dentro di noi, da qualche parte, albergano una serie di schemi mentali di cui non siamo pienamente consapevoli.
In questo caso, gli schemi o forme-pensiero più comuni sono: “una persona così non la troverò mai più” e “più si invecchia e più è difficile trovare un compagno”. Non è così?
Partiamo dalla seconda: mio caro lettore e lettrice, che tu abbia passato i trenta o i quaranta (ma anche i cinquanta…) non-ti-preoccupare: incontriamo il partner a seconda dell’energia che emaniamo, della qualità della nostra vibrazione ed al colore che diamo ai nostri pensieri ed alle nostre emozioni.
Chi vibra sulla frequenza dell’Amore è destinato ad incontrare Amore.
È come i suoni che ascolti: non potrai mai sentire quelli che vanno oltre il range che l’udito umano è in grado di percepire. Sappiamo che I cani ed i lupi, ad esempio, sentono suoni dove per noi c’è solo silenzio.
Stessa cosa vale per le relazioni: attrai a te le persone/situazioni che vibrano su una frequenza da te percepibile; si tratta del principio della Legge di risonanza di cui tanto abbiamo già parlato su Spiragli di Luce.
Quindi non ti preoccupare dell’età perché quello è solo uno stereotipo sociale destinato a cadere: non viviamo più nel 1800, epoca in cui uomini e donne si sposavano giovanissimi ed il divorzio era fuorilegge. Preoccupati, anzi: occupati di lavorare sulla tua frequenza, adoperati per incrementare la tua vibrazione: ciò che attirerai nella tua vita, corrisponderà ad essa.
Veniamo ora al primo presupposto: per quale ragione non dovrebbe esistere un’altra persona uguale alla precedente? E, soprattutto, perché dovremmo volerla “uguale” se possiamo averla migliore?
Se le cose accadono per una ragione, allora, anche quando una storia finisce una ragione c’è.
Pertanto, capovolgi a tuo favore lo schema che vorrebbe che “una persona così non la troverai più”.
Effettivamente uno così non lo trovi più, può essere vero. E cioè uno “così” (leggi: con cui non siete stati capaci di proseguire il cammino insieme) non lo troverai più. Ottima notizia! 🙂
Significa che il prossimo partner che arriverà vibrerà ad una frequenza più alta e sarà possibile vivere una relazione ancora più bella. Ancora una volta, si tratta di avere fede.
Come superare la fine di una storia d’amore
In sintesi, la fine di una relazione si può superare andando oltre tutte gli schemi mentali e i presupposti che ci allacciano energicamente ad essa.
Smettendo di afferrarci a principi “triti e ritriti” che, in fondo, vengono poi smentiti vistosamente dalla stessa realtà che tutti conosciamo.
Non è forse vero che abbiamo visto, più e più volte, i nostri amici disperarsi per la fine di una storia salvo poi, pochi mesi dopo, gioire come non mai con un nuovo partner?
Nel profondo della tua interiorità, troverai tutte le risposte
Proviamo a tirare le somme. Come superare la fine di una storia?
Come vedi in questo Spiraglio non ti ho parlato di espedienti pratici; non ti ho detto di distrarti, di fare una vacanza, di sceglierti un hobby, di iscriverti in palestra o suonare uno strumento musicale.
In effetti, tutti questo sono suggerimenti utili che possono dare una mano per gestire la fine di una storia. Come avrai ormai intuito, però, scrivo questo blog, principalmente per trasmettere un messaggio di consapevolezza e amore.
Desidero creare una comunità di persone acute ed intelligenti, capaci di trovare da soli le soluzioni pratiche.
Spiragli di Luce è qui per dare le fondamenta psichiche, emozionali esoteriche e spirituali per sviluppare una coscienza libera e luminosa: trovare gli espedienti pratici, non sarà altro che una conseguenza di una coscienza risvegliata.
In questo post, lo abbiamo fatto sfatando alcuni miti e focalizzando l’attenzione su un paio di presupposti che rischiano di ancorarci ai fondali paludosi e torbidi della fine di una relazione.
Libera allora l’essere amorevole e intelligente che è in te, hai un sacco di risorse a disposizione, non le sprecare!
E per stemperare e chiudere in letizia, ricordiamo che anche la saggezza popolare ci ha sempre suggerito come superare la fine di una storia d’amore, ricordandoci che “Morto un papa se ne fa un altro” ed anche che “Chiusa una porta, si apre un portone“.
Banali, semplicistiche? Può darsi, ma anche efficaci.
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Se cerchi, invece suggerimenti di carattere pratico (ma anche psicologico) su come superare la fine di una storia, alcuni spunti interessanti dal web li trovi:
in questo articolo del Corriere della Sera, in questo post intitolato Guida di sopravvivenza per cuori infranti e, come terzo suggerimento, questo articolo tratto dal blog Lostudiodellopsicologo.it
Se vuoi proseguire la lettura su Spiragli di Luce, sulla tematica delle relazioni ti suggerisco:
Soffrire per amore: perché accade?
Nel vero Amore non c’è Gelosia
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Parole che illuminano…complimenti