È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto uno Spiraglio personale (l’ultimo si intitolava Sono andato a vivere in Sicilia!) e raccontava il mio trasferimento nella bella e soleggiata isola; oggi voglio tornare a raccontare qualcosa su questo periodo che sto vivendo raccontandoti del mio orto sinergico.
Ed ho appena finito di scriverlo che già mi sembra di sentir arrivare la fatidica domanda.
Che cos’è un orto sinergico?
Un orto sinergico, come il nome stesso suggerisce, è un orto in cui le piante “cooperano” tra di loro e, cosa veramente sorprendente, è un orto in cui c’è bisogno di pochissimo lavoro da parte dell’uomo.
Una volta impostato, l’orto vivrà di vita propria e le attività che ci saranno da fare, udite udite, non sono altro che la semina ed il raccolto. Altri lavoretti da fare ci sono, ma sono saltuari.
“No, Elvio, non ci credo! Mio nonno ha un orto e ci passa un sacco di tempo!”
Lo so! Ricordo bene anch’io mia nonna, che passava pomeriggi interi nell’orto a vangare, annaffiare, strappare le erbacce, seminare, trapiantare, raccogliere e molto altro. Ma per quanto sembri difficile da credere molte di queste operazioni non sono necessarie se si decide di usare il metodo sinergico.
Questo avviene principalmente per tre fattori che ti racconterò uno per uno.
Punto primo: i bancali
La terra viene divisa in strisce chiamate bancali, rialzate di circa 30 centimetri rispetto al suolo.
L’operazione viene eseguita una volta, mentre si costruisce l’orto e mai più per gli anni a venire. L’idea è quella di sfruttare l’auto-fertilità del suolo, che trovo affascinante e che spiegherò più avanti.
Ci sono dei camminamenti laterali per poter passare, così facendo la terra non verrà più calpestata e rimarrà soffice permettendo alle radici di penetrare. Ci penseranno poi i lombrichi, col loro instancabile lavoro, a lavorarla a dovere.
Addio quindi a vanga ed aratro!
Punto secondo: annaffiatura
L’irrigazione nell’orto sinergico avviene attraverso un impianto automatico che funziona grazie ad una centralina elettronica.
Si stende un tubo per terra, facendogli compiere dei cerchi per coprire più terreno possibile e si collega alla centralina.
Quello della foto è un tubo poroso e permette all’acqua di uscire lungo tutta la sua lunghezza, annaffiando in modo uniforme. Una volta che il tubo è steso e la centralina programmata, non dovremo fare nient’altro.
Addio quindi alle lunghe ore che la nonna passava ad annaffiare l’orto!
Punto terzo: “Pacciamatura“
I bancali vengono ricoperti con uno strato di paglia detto “Pacciamatura”.
Ricorda un po’ la “Pacha Mama“, la Madre Terra, vero? In effetti la pacciamatura è ciò che naturalmente accade nei boschi e nelle foreste: le foglie cadono e formano uno strato che ricopre il terreno.
Questo ha due vantaggi: impedisce alle piante spontanee (impropriamente note come “erbacce”) di crescere e lentamente si decompone creando uno strato di humus fertile, di cui le colture successive potranno beneficiare.
Prima si costruisce il bancale mettendo il tubo poroso a contatto con la terra…
…poi si ricopre di pacciamatura che, oltre a quanto detto, proteggerà anche la terra dal caldo e dal freddo e la manterrà umida, riducendo la quantità d’acqua necessaria!
Addio alle lunghe ore con la schiena curva per strappare via le erbacce!
E com’è l’orto, attualmente?
Le foto che hai visto sono relative allo scorso inverno; ma com’è la situazione ora che siamo in piena estate?
Eccolo in tutta la sua esplosione di bellezza ma, soprattutto, di genuina bontà!
“E come sono i raccolti?” – ti starai forse chiedendo. A breve ti faccio vedere alcune foto prima però voglio parlarti della libera scuola di agricoltura sinergica
Fukuoka, Emilia Hazelip e la Libera scuola di Agricoltura Sinergica
Ho scelto di fare un orto sinergico perché la trovo una scelta ecologica, rispettosa del Pianeta ed anche filosoficamente interessante.
Come mai le foreste ed i boschi crescono rigogliosi anche se non c’è nessuno che li cura e li concima?
Basandosi su questa domanda Masanobu Fukuoka inventò un agricoltura detta del “non fare“, che espose nel suo testo “La rivoluzione del filo di paglia”, lasciando che il terreno si lavori da solo, grazie ai lombrichi ed ai microrganismi in esso presenti.
La spagnola Emilia Hazelip riprese questi principi e, adattandoli al contesto europeo, fondò la Libera scuola di agricoltura sinergica.
Una volta che le piante hanno terminato il loro ciclo di vita, non vengono sradicate ma semplicemente tagliate ed adagiate sui bancali: la pianta, lentamente, marcirà e diventerà concime e lo stesso faranno le radici nel sottosuolo, arricchendolo di naturale materia organica.
Coltivando la terra in questo modo, facciamo una scelta ecologica, sostenibile e spirituale.
Proprio come nella vita, impariamo infatti a lasciar fluire anziché intestardirci a far andare le cose come vogliamo noi. E la Natura ci ringrazierà con un sacco di abbondanza, proprio come avviene nel nostro cammino evolutivo.
E se qualcuno avesse dubbi che, senza usare fertilizzanti e pesticidi non si possa ottenere della frutta gustosa e grande beh, spero che queste more raccolte pochi giorni fa siano una risposta esauriente.
E calcola che io non ho le mani piccole! 🙂
I raccolti
Ecco, qui puoi vedere il raccolto di due sere fa. Ti faccio l’elenco di tutto quello che c’è o…scommetto che vuoi una vista più dettagliata?
Ovviamente un orto sinergico ci fa anche risparmiare!
Ho raccolto 2 kg di frutta e verdura al giorno, ma spesso il raccolto ha sfiorato i 4 kg giornalieri.
Per chi vuole cambiare vita (argomento già affrontato qui sul blog, ad esempio in questo Spiraglio: Come cambiare lavoro: 3 ingredienti per la ricetta del Cambiamento) un orto può essere un importante fattore di cambiamento.
Aiuta dal punto di vista economico, insegna ad avere pazienza ed amare la natura, fornisce prodotti salutari, “km0” e ricchi di prana, di energia sottile.
60 kg al mese sono una vera e propria ricchezza, soprattutto quando nel raccolto c’è frutta tanto gustosa….ma anche…costosa come le more!
Metterei la pratica dell’orto quasi al pari della meditazione. Posso dire senza giri di parole che l’agricoltura sinergica ci insegna a fare un vero e proprio orto spirituale.
I semi (guarda la pianta a destra del gatto!)
Cosa sarà quella pianta alta ben un metro e mezzo che si scorge nella foto, proprio a destra del gatto? Forse un arbusto in pieno orto??
Niente affatto, si tratta di una pianta di insalata, che dopo essere fiorita, è andata a seme.
Quando una pianta è nata e cresciuta in un terreno, sviluppa le caratteristiche perfette per il particolare luogo in cui si trova.
Tenere i semi garantisce che le piante dell’anno o della stagione successiva avranno caratteristiche adatte a quel tipo di terreno. Saranno dunque più rigogliose e più resistenti agli insetti nocivi ed ai parassiti. Inoltre azzereremo i costi, dato che non dovremo più comprare né semi né piante!
Et, voilà! In un colpo solo, risolto il problema dell’acquisto di nuove piante e quello dei pesticidi!
Vantaggio di avere un orto
È un tema vastissimo che, credo, meriterebbe uno Spiraglio apposito. Ne elenco alcuni velocemente:
Ci da cibo genuino e, se l’orto è sinergico, biologico
Contribuisce al benessere del Pianeta: ciò che coltiviamo non deve essere prodotto né trasportato da altri luoghi
Ci permette di avere un’alimentazione sana, in quanto mangiamo cibo di stagione e, spesso e volentieri, fresco di giornata (e ricco di prana)
Ci aiuta a rilassarci. Coltivare la Terra è un atto di guarigione!
Decide per noi che cosa mangiare, quindi ci insegna a fluire con la Natura. Perché? Quando gli ortaggi sono maturi…vanno mangiati! All’inizio può sembrare una limitazione, invece dopo un po’ ci coglie il bello: hai sempre la sorpresa di arrivare nell’orto e scoprire che cosa è già pronto per essere servito in tavola!
Ci aiuta a risparmiare! La produzione del mio orto sinergico, come ti dicevo, da 2 a 4kg al giorno, tradotta in denaro, la potremo valutare in una media di circa 10 euro al giorno (è tutta frutta fresca di giornata e biologica!), che sfiorano i 20 euro quando si raccolgono frutti come ciliegie, more, lamponi e mirtilli. È un notevole aiuto all’economia familiare.
Ed ora mi fermo perché, come ti suggerivo….ci vorrebbe uno Spiraglio da dedicare solo a questo argomento. Già quello che ti ho detto, però…chissà….forse ti ha fatto venire voglia di iniziare a coltivare?
Letture suggerite e Gallery finale
Qui sotto trovi una Gallery con altre foto dove vedrai piante, raccolte e tecniche usate, più alcune curiosità.
Le due letture suggerite, Agricoltura sinergica e La rivoluzione del filo di paglia le trovi qui:
Qui di seguito…altre foto! Trovi altri raccolti, la creazione di un arco per le viti, un metodo per riprodurre naturalmente le more….
Se vuoi proseguire la lettura sul blog trovi due Spiragli inerenti:
La visita al “Proyecto Gaia” (Colombia) – Permacultura
Un mondo migliore è possibile? Claro que si! – Corso di Permacultura
E se questo spiraglio dedicato all’orto sinergico ti è piaciuto, condividilo sui social network.
Ti ricordo che ci sono vari metodi per sostenere il blog, se li vuoi scoprire passa a questa pagina: Dona con il Cuore!
Arrivederci al prossimo Spiraglio
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