La spiritualità deve essere gratis? Ho sentito porre questa domanda un’infinità di volte, ed ho visto dare, spesso, risposte piuttosto confuse. Ciò mi ha fatto pensare che uno spiraglio sulla relazione tra spiritualità e denaro potesse essere utile, a tutte le persone che stanno riflettendo su questo aspetto
Caro lettore e cara lettrice, oggi voglio affrontare oggi un argomento bello e, in un certo senso, spinoso: la relazione tra spiritualità e denaro, provando a rispondere alla domanda che hai visto sopra, ovvero se la spiritualità debba o meno essere gratuita.
A tante persone l’accostamento tra soldi e spiritualità appare di cattivo gusto, quando non blasfemo. Eppure, ce ne siamo mai chiesti il perché?
Spiritualità e Denaro: una relazione difficile
Ci sono tanti motivi alla base di questa credenza: ritengo che il primo risieda nel fatto che la spiritualità viene associata con l’immaterialità mentre il denaro rappresenta l’estremizzazione della materialità. Materia contro spirito. Visibile contro invisibile.
Ci troviamo, dunque, in una classica concezione duale delle cose (e, quindi, ben poco spirituale). Ma veramente il denaro è materiale?
Da un certo punto di vista si: coi soldi si acquistano oggetti, macchine, case e beni di consumo; da un altro no: essi ti permettono di andare al cinema, entrare ad un concerto, pagare lezioni, corsi e università, dunque, opere concettuali.
Il denaro, dunque, è sia materiale che no, ed è energia che permette uno scambio.
Se faccio il contadino e voglio imparare a suonare il pianoforte, posso pagare il mio insegnante di piano con la frutta e la verdura che coltivo, ma non è detto che a lui interessi, uso quindi una moneta di scambio valida e riconosciuta da tutti. Nell’antichità era il sale, oggi monete e banconote.
Esse rappresentano la conversione del tempo dedicato ad una determinata attività in un tipo di energia (denaro) riconosciuta da tutti.
La frase di Neale in “Conversazioni con Dio”
“Per Dio non esiste separazione tra benessere economico e spiritualità, le due cose possono coesistere. Non trovate strano nella nostra società diamo ad un allenatore di football cinque milioni di dollari a stagione o ad un attore dieci milioni per un film, però siamo convinti che chiunque abbia a che fare con la spiritualità debba vivere povero, celibe e in astinenza.
Ora, provate a immaginare un mondo in cui il denaro viene dato a tutti quelli che ci dispensano i doni più grandi: insegnanti, artisti, infermieri, scrittori, alle madri, alle persone che ci tengono uniti“.
Queste parole, pronunciate da Neale Donald Walsch in “Conversazioni con Dio” mi fecero riflettere. Da musicista avevo notato più volte come le persone pagassero senza indugio ogni sorta di vizio o distrazione, ma storcessero il naso di fronte al biglietto di un concerto.
Lo trovavo curioso.
Si paga senza battere ciglio al supermercato e dal benzinaio, si spende per cellulari, palestra, slot machine e gratta e vinci, ma di fronte ai 5€ di un concerto scatta l’indignazione.
Perché?
Per quale ragione si reputa “normale” pagare per qualsiasi cosa, mentre per un’arte che fa vibrare l’Anima come la musica o per la spiritualità che ci permette di evolvere si fa fatica a tirar fuori il portafogli?
Perché c’è chi paga persino le sigarette, a dispetto delle scritte che, a caratteri cubitali, mettono in guardia riguardo le malattie che provocano, mentre per qualcosa che eleva lo spirito si pretende la gratuità?
Credo che prima di rispondere si o no alla domanda se “la spiritualità deve essere gratis”, queste domande e riflessioni siano imprescindibili.
Una curiosa affermazione
Alcune volte, quando qualcuno mi diceva che per la spiritualità non bisognerebbe pagare, gliene ho chiesto le ragioni.
Che tu ci creda o meno, tante volte mi hanno risposto che “in giro ci sono insegnanti non preparati” o, ancora peggio, “ciarlatani”…
…aspetta, ferma tutto.
Ma se uno è un ciarlatano, anche se insegnasse gratis…perché mai dovrei frequentare i suoi corsi? Andare da un insegnante impreparato è non solo inutile, ma pure dannoso!
Il criterio che ci muove ad imparare non può essere quello del “tanto è gratis”, infatti: gratis + inutile = tempo sprecato. Gratis + dannoso = danno subito. Mi spiego?
Chiediamoci invece se il corso che vogliamo frequentare abbia qualità evolutive: frequentandolo, la nostra coscienza si risveglia? Se la risposta è si, quello sarà un corso da frequentare. I “ciarlatani”, se posso permettermi un suggerimento, gratis o a pagamento che siano, lasciamoli perdere.
Il denaro è “sporco”?
L’altro motivo che rende conflittuale il rapporto tra spiritualità e denaro è la concezione, comune, che vede il denaro come qualcosa di “sporco”.
In un articolo intitolato “L’uso spirituale del denaro“, Andrea Zurlini afferma:
“Non si può risolvere il problema del denaro eliminando il denaro, perché la negatività non risiede in dei pezzi di carta o delle monete (che sono neutri) ma nella debolezza dell’ego umano e delle forze negative di cui esso diviene schiavo. Semmai ci fosse un problema, è nella mente dell’uomo, che si rende preda di certe Forze Involutive, che egli grazie all’evoluzione e il lavoro su di sé, deve imparare a domare e trasformare in luce”.
Il grassetto sulla frase “sono neutri” (pezzi di carta e monete) l’ho messo io: coi soldi ci puoi comprare un’arma oppure puoi fare una donazione ad un ente benefico. Questo punto è fondamentale per comprendere la relazione tra spiritualità e denaro: quest’ultimo è un mezzo e come tale, non è né buono né cattivo, né “pulito” né “sporco“.
Purtroppo, però, ritenerlo sporco ci impedisce di instaurare una relazione armonica con esso. E fa vedere una contraddizione, laddove non vi è affatto: il ragionamento è: come si può chiedere denaro (una cosa “sporca”) per una cosa pura come un corso spirituale?
Ma questo non è altro che uno schema, un limite cognitivo. Perché, come abbiamo visto, i soldi sono un mezzo ed un mezzo è neutro per definizione. Pensare che essi siano sporchi, inoltre, contribuisce a mantenere chi lo pensa in una condizione di scarsità o povertà.
Quindi, prima di affermare che la spiritualità deve essere gratis, proviamo a riflettere su cosa muove questa nostra credenza. Proviamo ad osservare quanto potere stiamo dando all’argomento “denaro” e quanto esso sia capace di manipolare i nostri pensieri.
Come creiamo la nostra povertà
Anche se la mente fatica a comprendere questo concetto, quando si vuole qualcosa gratis, indirettamente, si comunica all’universo di essere poveri (interiormente) e si finisce con l’attirare ulteriore scarsità.
La legge di risonanza, infatti, ci insegna che tutto ciò che arriva nella nostra vita risuona con noi in base alla nostra frequenza di vibrazione. Una persona che vive nell’abbondanza, dunque, ha bisogno di esigere un corso gratuito?
Se affermo a gran voce che “la spiritualità deve essere gratis”, soprattutto se tale affermazione è dovuta al fatto che non posseggo il denaro sufficiente per coprire il costo del corso che vorrei frequentare, sto anche affermando di essere povero. L’Universo prenderà nota e si guarderà bene dal farmi pervenire le risorse per permettermi di prendervi parte.
Come approfondimento suggerisco la visione di questo video di Salvatore Brizzi
Dare e Ricevere – Comprendere il rapporto tra spiritualità e denaro
C’è un principio molto semplice nelle relazioni che ci può aiutare a comprendere meglio la relazione tra denaro e spiritualità: se dai, ti sarà dato. Se vuoi “ricevere” un corso, una lezione di yoga, una costellazione familiare, perché non vuoi dare anche tu qualcosa?
Perché esigi la gratuità? Andresti ad una cena a cui ti hanno invitato a mani vuote, o porteresti comunque qualcosa, anche se nessuno te l’ha chiesto? Si potrebbe obiettare che quello che si dà non deve essere necessariamente denaro. Giustissimo, sono d’accordo.
Allora, prova a proporre (per fare un esempio) alla scuola di yoga che vuoi frequentare, di svolgere per loro qualche attività.
Personalmente, vivo da anni scambiando servizi, attività, cose che do e ricevo. Ê bellissimo. Quando si riceve, però, qualcosa bisogna dare. Permettiamo, così, al cerchio di chiudersi, proprio come quando, venendo invitati a cena, portiamo con noi un dono.
Quando desideri qualcosa, l’Universo cospira affinché tu possa realizzarlo
Questa è una frase di Paulo Coelho, assolutamente e felicemente vera.
Desidereresti partecipare ad una scuola di counseling, fare un corso di formazione per insegnanti di yoga, ma questo non rientra nelle tue attuali possibilità finanziarie?
Non ti scoraggiare, lascia perdere tutti i discorsi sul fatto che la spiritualità non si deve pagare e simili, anche ti lamenti, il costo non cambia, sei d’accordo?
Allora, affidati alla tua Anima. Abbi fiducia. Se al tuo percorso evolutivo risulterà utile quel corso che desideri fare, i mezzi materiali per farlo arriveranno.
Pensa a Stephen Hawking, il cosmologo. Nella sua missione evolutiva c’era sicuramente scritto che avrebbe consegnato all’umanità le sue scoperte sull’Universo, ed è riuscito a farlo pur essendo paralizzato su una sedia a rotelle, incapace persino di parlare.
Se lui è riuscito in un’impresa così grande, ti sembra credibile che l’Universo non metta a tua disposizione le risorse per partecipare ad un corso di formazione?
La spiritualità deve essere gratis? – Conclusioni
Se vogliamo la spiritualità gratis perché pensiamo di “non potercela permettere”, credo che la strada sia lavorare sulle nostre credenze riguardo l’abbondanza. Se la vogliamo gratis perché crediamo che il denaro sia “sporco”, anche in questo caso, possiamo indagare le forme-pensiero che agiscono in noi a questo riguardo.
Infine, voglio anche aggiungere che nessuna cosa “deve” essere in un certo modo. La vita fluisce, è un flusso incessante, perfetto. È come è. Il nostro compito evolutivo è acquisire la capacità di trovare il bello in tutti i fenomeni che osserviamo, liberandoci dal giudizio e dalle credenze che ci costringono a stagnare.
Cè un Universo di bellezza che ci attende, già presente, luminoso, brillante, tutto intorno a noi. Non perdiamoci nella critica, nella polemica, negli atteggiamenti di bassa evoluzione. Non ce lo meritiamo. Votiamoci al bello, alla Luce, alla coscienza, alla saggezza, all’Amore che è in ognuno di noi. Operiamo ed agiamo per risvegliarlo negli altri.
Questo è tutto. Vi voglio bene, miei cari lettori. Leggo sempre i vostri messaggi e sono contento di tutto quello che stiamo creando, insieme.
Voglio concludere con un approfondimento su questo tema, un articolo su spiritualità e denaro di Niccolò Angeli, un ragazzo virtuoso con cui da qualche tempo sono in contatto. Lascio il link di questa bella riflessione tratta dal sito Accademia Infinita.
Per proseguire la lettura qui su Spiragli di Luce voglio farti sapere che ho aggiornato la sezione di letture consigliate, con nuovi testi evolutivi, la trovi qui: Libri spirituali.
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Arrivederci al prossimo spiraglio.
Elvio
Questo spiraglio andava messo prima caro Elvio 😀 Scherzo, ogni cosa a tempo debito giustamente. Il post mi ha fatto riflettere sulla mia situazione attuale e passata e se la storia si ripete un motivo ci sarà: Probabilmente ho detto non so quante volte all’universo che ero povero anche se in maniera indiretta e ti riporto i ragionamento e frasi che dicevo spesso in più occasioni
– quando gli amici mi invitavano per una serata al pub o in pizzeria rispondevo con ” come faccio a venire se sono disoccupato? Chi me li da i soldi? Non potete sempre offrirmi voi
– Quando vedevo in rete vari corsi e seminari spirituali dal costo elevato dicevo ” ma sono matti? Hanno visto come viviamo in Italia?”
– Al supermercato invece, compravo la roba più scadente che costava meno.
Oltre a dover cambiare completamente opinione sul denaro e su me stesso che altro mi rimane da fare? Perdonarmi!
Ciao caro Daniele,
a mio parere hai colto alla perfezione il punto.
Ti posso rispondere facendo un parallelo col mio primo viaggio in Colombia.
Quando partii non avevo la più pallida idea di ciò che sarebbe poi accaduto.
Pensavo di fermarmi un mese, ma un avvenimento straordinario dopo l’altro mi portarono a fermarmi un anno intero.
Per quanto ne sapevo all’inizio, non avrei mai avuto le possibilità per farlo, né a livello materiale né di convinzione mia personale. Eppure, un passo dopo l’altro, ho conosciuto persone, vissuto situazioni che mi spingevano sempre un po’ più in là.
Muovendomi nascevano opportunità inattese, ognuna di esse mi portava a sperare che esistessero molte più possibilità di quelle che vedevo al momento, ed alla fine, muovendomi in base alla fiducia che sentivo, il viaggio mi ha portato a Vivere l’inaspettato e a conoscere un me stesso che non avrei mai neppure sospettato di essere.
Più che cambiare opinione sul denaro, mi viene da dire, ciò di cui hai bisogno è quella magica parolina che hai scritto alla fine: perdonarti, comprendere che esiste un Daniele disoccupato, ma questa è solo una condizione temporanea, nel potenziale ne esiste uno realizzato di fronte al quale l’Universo apre tutte le sue meraviglie.
Il rapporto tra spiritualità e denaro non è certamente semplice, eppure, spero che i ragionamenti (come il tuo) che ha stimolato questo articolo siano utili per aprirci tutti quanti (Me compreso) a nuove prospettive. Un abbraccio
Elvio