Pentedattilo è un meraviglioso borgo abbandonato in provincia di Reggio Calabria. Magia, silenzio e mistero, ai piedi dell’Aspromonte.
Caro amico e cara amica, oggi ti voglio parlare di Pentedattilo, un paese fantasma situato a pochi chilometri di distanza da Reggio Calabria. Avevo già avuto la fortuna di passare da questo luogo incantato tanti anni fa, nel 2001, e una volta arrivato da quelle parti, durante il Viaggio-Spiraglio in attesa di passare lo stretto, non mi sono lasciato scappare l’occasione di tornarci.
Prima di parlarti di questo luogo fantastico, che vale assolutamente la pena di una visita, voglio parlarti di un nuovo progetto che inizierà a breve, legato proprio ai miei viaggi, si chiama…
…spiragli di viaggio!
Ebbene si. Caro lettore e cara lettrice, ti do la notizia ufficiale che a breve inaugurerò il mio nuovo sito di viaggi. Viaggeremo con il cuore e con l’anima, esploreremo Italia, Europa, sud America e tutte le altre destinazioni che mi attendono in questa vita.
Ho iniziato quando ero solo un bambino, coi miei genitori, a 12 anni ho vissuto con mio padre in Francia a 18 il primo viaggio con un amico in Inghilterra; a 19 il primo inter-rail in Spagna e Portogallo ed a 20 il mio primo viaggio da solo, nel nord della Spagna.
D’ora in poi Spiragli di Luce si dedicherà alla missione per la quale è stato creato: aiutare gli altri nel proprio percorso evolutivo. E per i viaggi ci sarà questo nuovo sito, che spero seguirai…che si chiamerà…ovviamente…Spiragli di viaggio.
Lo vuoi vedere? Eccolo: Spiraglidiviaggio.it.
E ora, andiamo a scoprire Pentedattilo.
Pentedattilo (Rc), una meraviglia…
Pentedattilo è situato nel comune di Melito Porto Salvo, a pochi chilometri da Reggio Calabria. Deve il suo nome alla caratteristica montagna che lo sovrasta, il Monte Calvario, caratterizzata da cinque curiose sporgenze che sembrano proprio disegnare le cinque dita di una mano.
Il nome deriva dal greco penta + daktylos e cioè, appunto, cinque dita.
La prima domanda è: perché il paese è stato abbandonato?
Nel 1783 il paese fu colpito da un terremoto; questo tragico evento sismico, e le scosse che seguirono, spinsero le persone a trasferirsi a valle, in quella che all’epoca, secondo quanto mi è stato riferito dai pochi abitanti del luogo era chiamata la Marina di Pentedattilo.
Grazie al sito Calabria Greca ho scoperto che quella zona di costa fu teatro di uno scontro tra Garibaldi e le navi borboniche. Ancora oggi è visibile una palla di cannone, infissa nella facciata di Casa Ramirez.
Pentedattilo (o Pentidattilo, si può pronunciare anche in questo modo) fu anche teatro della Strage degli Alberti, un sanguinoso episodio del passato, una sorta di Romeo e Giulietta in versione calabrese. Te ne parlerò più tardi, però, prima…vediamoci qualche foto!
Pentedattilo – le cinque dita e i vicoli
…è impressionante, vero? Quando ci sei dentro, in mezzo al silenzio, alla suggestione che ti da questo luogo incantato e al sibilare del vento, ti sembra letteralmente di trovarti in un sogno. Forse avrai notato che c’è una certa differenza tra le prime foto e l’ultima; effettivamente il paese è “diviso a metà”, la parte inferiore è integralmente abbandonata, mentre in quella superiore sono state fatte delle ristrutturazioni e ci sono persino alcune botteghe di artigiani ed una biblioteca delle donne.
È un peccato che un posto del genere vada abbandonato e voglio fare un plauso alle persone coraggiose che stanno cercando di farlo rivivere incentivando il turismo. Se ti trovi in vacanza in Calabria, mi raccomando, vai a visitare Pentedattilo.
L’artigianato e la bottega di “Domi”
Se segui il blog saprai che sono un grande appassionato di caffè. Ebbene, anche se non c’era un bar aperto, ho conosciuto una simpatica artigiana ed artista, che mi ha offerto un caffè nella sua bottega. Domenica detta Domi.
È stata lei a raccontarmi della strage degli Alberti. Alcune foto e poi ti racconterò che cosa accadde, in quella oscura notte di alcuni secoli or sono…
La strage degli Alberti
Correva l’anno 1686 quando il capostipite della famiglia degli Abenavoli, il Conte Bernardino, voleva prendere in sposa Antonietta, la figlia del Marchese Alberti.
In quel rovente pomeriggio di inizio settembre, cercai di annotare più cose possibili, ma dato che avevo a disposizione solo le mie orecchie, ammetto di aver fatto ricorso ad un libro ed al web per ricostruire la storia. C’è però un particolare che non ho trovato da nessuna parte, e lo riporterò così proprio come me lo ha raccontato Domi: i due si scrivevano delle lettere, le quali venivano però intercettate dalle famiglie.
Si amavano, ma a quanto pare il loro amore non era ben visto. E così ad Antonietta, venne avanzata una proposta di matrimonio dal figlio del Viceré di Napoli. La poveretta, non vedendo arrivare le risposte alle sue missive d’amore, decise di acconsentire allo sposalizio.
Furente di rabbia, quando apprese la notizia, Bernardino entrò nel castello con un manipolo di furfanti armati fino ai denti, e uccise tutti quelli che incontrò, tranne Antonietta e Don Petrillo Cortez, il figlio del viceré, che fu preso in ostaggio.
Bernardino pensava, grazie a quel rapimento, di garantirsi l’impunità. Ma il Borbone inviò immediatamente l’esercito che giustiziò rapidamente tutti i partecipanti alla strage. La povera Antonietta vide annullato il suo matrimonio e si rinchiuse in convento di clausura. Mi raccontò Domi che morì molto giovane la sventurata.
Questa vicenda ha generato varie leggende e miti, tra cui il fatto che il castello sia rimasto infestato dagli spiriti delle persone che vi perirono e che in certe notti, sia possibile ascoltare le loro grida. Io non ho sentito nulla, ma del resto erano le quattro del pomeriggio. Se sei un’amante del mistero…beh…fatti un giro a Pentedattilo, magari proprio la notte del 16 aprile, anniversario della strage…chissà che tra i bastioni diroccati tu non oda qualcosa…
Casa Retez – Reggio Calabria
Per visitare questa meraviglia ho deciso di prendere alloggio a Reggio Calabria. Molto più comodo per andare poi a prendere il traghetto per la Sicilia; inoltre Reggio è una città che offre al visitatore un sacco di meraviglie tra cui il Museo dei Bronzi di Riace. Che io ho visitat….emh…cioè…che….avrei voluto visitare perché…
perché era lunedì ed il museo era chiuso. Informazione da non dimenticare quando si viaggia 🙂
Ma passiamo a Casa Retez. È un B&B storico di Reggio Calabria. Lo gestisce la gentilissima Signora Rachele, che mi ha raccontato di essere stata una delle primissime ad aprire in città. Il B&B è arredato in stile classico, ha un bel giardino, è in collin ed ha una terrazza da cui si vede lo stretto.
Maggiori informazioni sul B&B le puoi trovare qui: Casa Retez.
Prima di chiudere, una gallery con altre foto. E poi…dal prossimo spiraglio, andremo a scoprire la Sicilia, ovviamente su spiragli di viaggio!
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e arrivederci al prossimo spiraglio. Se vuoi seguire i racconti di questo viaggio, ecco il prossimo:
Accidenti che luogo magico, fiabesco.
Mi attirano paesi e luoghi abbandonati, nel silenzio ci trovi l’anima di chi vi ha vissuto.
E’ bello “viaggiare” con te.
Ma il nuovo blog sarà raggiungibile da questo?
Ci sono passata ma ancora non c’è nulla…
Esatto Fulvia,
ci sarà un link permanente da cui raggiungerlo qui su Spiragli di Luce, non trovi ancora nulla perché non è stato inaugurato, sto cercando di trovare una bella soluzione grafica, se tutto va bene entro metà, fine marzo sarà ufficialmente on-line con i primi articoli 🙂