Dopo secoli e millenni di lavaggio del cervello, in cui l’umanità è stata convinta che il mondo fosse un luogo ostile e malvagio in cui vivere, ci troviamo oggi a confrontarci con nuovi paradigmi, che parlano di valori e qualità nuove. Parlano di fede e di speranza, di amore e compassione, di fiducia e di perdono.
Tutte queste qualità non hanno nulla di negativo, anzi, sono arrivate ad illuminare l’umanità, fornendogli nuovi appigli per avanzare nel proprio percorso evolutivo.
Ciò nonostante, c’è un problema.
Il problema è che un’interpretazione letterale e fuorviante di questi messaggi, anziché a un percorso di evoluzione e risveglio interiore, può portarci a dormire ancora di più. Come?
Provocando una sorta di anestesia.
Molti slogan e frasi ad effetto puntano infatti a sottolineare la perfezione che possiede il creato ed all’accettazione delle cose che accadono. Per carità, principi elevatissimi e interessanti, ma c’è un rischio. Quale sarebbe? Te lo posso riassumere con frasi tipo quelle che troverai qui sotto…ma prima ti chiedo di dare un veloce mi piace a questo post…
desidero tanto quel lavoro che sogno…ma forse non è il momento, non sono pronto. Le cose arrivano quando devono arrivare….
…
i fallimenti non esistono…ogni cosa va bene così com’è…
…
in questa situazione chiunque si arrabbierebbe…ma io no…la rabbia è un’emozione negativa, non adatta a persone spirituali…
…
e si potrebbe continuare ancora a lungo.
Queste frasi esprimono concetti belli ed elevati: è vero che le cose arrivano quando devono arrivare… ma questo non significa affatto che non possiamo comunque impegnarci!
Se non mi impegno perché “tutto è perfetto” e perché “le cose arrivano nel momento giusto”, non mi sto comportando da persona spirituale, ma semplicemente da persona pigra.
E’ vero anche che la rabbia è un’emozione negativa, ma non nel senso che è “sbagliata”.
E’ negativa come -10 è un numero negativo mentre +10 è positivo. Stop. Non c’è giudizio. Né ci deve essere repressione. Reprimere la rabbia è pericoloso, ancora più che manifestarla. Quando siamo arrabbiati possiamo impegnarci invece per trasmutarla, per trasformarla.
Infine, non l’ho messo tra gli esempi, ma anche per quanto riguarda il karma vale lo stesso discorso.
Qualcosa è andato male? E’ il karma. Non ho ottenere quello che volevo? E’ il karma. E così via. Il rischio in questo caso è scaricare la colpa su questo cosiddetto “karma” (e questo argomento sarebbe da approfondire…) invece di impegnarci per comprendere le cause del perché le cose sono andate come sono andate. E quindi trasformarle.
In pratica, l’eccesso di pensiero positivo, può farci entrare in una sorta di letargo. Anziché risvegliarmi, passo dallo stato di sonno a quello di anestesia totale.
Perseguire obiettivi nel mondo non è “sbagliato”. Ciò che è sbagliato casomai è legare la propria felicità al raggingimento dell’obiettivo.
“Se avrò 10 mila visite su Spiragli di Luce sarò felice”.
Eh no. Posso essere felice anche ora che sono meno della metà. Se lego la felicità con una corda di acciaio al palo delle 10 mila visite, le impedisco di volare libera come un aquilone. Attaccarsi ai risultati può causare infelicità. Vero.
Fai attenzione però: la soluzione non sta nello smettere di desiderare, né nello smettere di perseguire degli obiettivi! Persegui quello che vuoi, fallo con leggerezza, rimanendo nel presente, senti la perfezione del presente…sembra un paradosso ma non lo è. Posso desiderare di avere il doppio dei visitatori che ho ora sul blog e sentire contemporaneamente la gioia di avere quelli che ho.
Inoltre, un po’ di insoddisfazione, se non diventa cronica, stagnante, non solo non è negativa, ma è ciò che ci da la spinta a cambiare. Senza un po’ di insoddisfazione, probabilmente, Dante non ci avrebbe regalato la Divina Commedia né Michelangelo di avrebbe regalato il David.
Insomma, per concludere: pensiero positivo SI…ma…NON TROPPO!
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Ed ora? Vuoi un paio di suggerimenti per proseguire la lettura qui su Spiragli di Luce? Ne inserisco due:
il primo: un post che ti parla di come coltivare la presenza: Il Ricordo di sé. Un potente esercizio di Presenza
il secondo: un post che parla di Alchimia e di Emozioni: Una riflessiona alchemica: il tempo NON guarisce tutte le ferite
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Grazie! E arrivederci al prossimo spiraglio.
In effetti queste frasi sembrano un anestetico, per crogiolarsi? Non impegnarsi? Vivere alla giornata? Approfittarsi?
Ma forse non avere la forza interiore giusta per migliorare, non tutti possono…
mi contraddico con molto piacere: tutti possono mia cara! È solo questione di momento giusto. E di intenzione (un po’ di pensiero positivo ci vuole, basta non esagerare) un abbraccio!
Ma l’icona del mi piace?
se dai un’occhiata ora la dovresti trovare 😉
bellissimo Elvio! Come sempre condivido 100% e metto in atto, seppur non facilmente!