La storia di Fabrizio, che dopo diciassette anni di lavoro per una multinazionale, decide di licenziarsi ed investire i frutti di tanti anni di lavoro per…comprarsi un trullo!
Cari amici, la storia che vi racconto oggi è quella di Fabrizio ed è ambientata a Martina Franca, in Puglia.
Fabrizio è stato un dipendente di una multinazionale per ben diciassette anni, la Bridgestone. Un lavoro sicuro per un’azienda importante. Quello che molti, moltissimi, desidererebbero. Eppure, qualcosa, in fondo in fondo nel cuore di Fabrizio non lo lasciava in pace.
(p.s. ma di che viaggio stiamo parlando? un viaggio in moto per tutta Italia, che si chiama…viaggiospiraglio)
Si tratta di una spinta che io conosco bene…quella “vocina” che hai dentro e che inizia a sussurrarti: “molla tutto, dai un cambio alla tua vita!”
All’inizio è un sussurro. Man mano che il tempo passa, se non la reprimi, la vocina diventa voce ed infine vero e proprio grido…quel “cambia vita!” diviene così assordante che non puoi più fare a meno di ascoltarlo.
Io l’ho ascoltato, anni fa, quando ho deciso di lasciare il mio ingegnere per dedicarmi alla musica.
L’ha ascoltato Phil (del quale racconto la storia in questo articolo) quando è partito per stare dieci anni in giro per il mondo, l’ha ascoltato Matilde (della quale racconto la storia in quest’altro articolo) e l’ha ascolato Fabrizio, il quale mi ha detto, testualmente…
“Se lavori in una multinazionale,
sei e rimarrai sempre e solo un numero”
Me l’ha confidato mentre mi bevevo il mio proverbiale caffè (voi affezionati lettori lo sapete che senza caffè non posso stare…) godendomi l’emozione di vedere dal vivo, per la prima volta in vita mia, un vero e proprio trullo.
Sentiva che voleva dare una svolta alla sua vita e l’ha data, Fabrizio. Ci ha pensato su, ha iniziato a cercare ed infine ha trovato questa vecchia struttura… un trullo a dodici coni.
Andava ristrutturato, ma Fabrizio non si è perso d’animo. L’idea, il grande passo, i lavori ed infine la decisione di aprire un bed & breakfast.
Dove? Ovviamente…nel trullo stesso!
(nella foto…uva raccolta direttamente…fuori dalla porta di camera mia!!!)
Qualcosa mi dice che la storia di Fabrizio ti sta piacendo.
Credo che sia così perché…beh…perché è piaciuta a tutti quelli a cui l’ho raccontata! E preparati perché il bello deve ancora venire. Ma prima di continuare…ti chiedo un veloce mi piace alla pagina Facebook di Spiragli di Luce. Aiuti il blog a crescere e rimani in contatto con tanti altri racconti come questo…
Riprendiamo il racconto; questa storia sarebbe già bellissima, anche se si fermasse qui.
Ma, attenzione, non si ferma qui. Infatti, entrano a questo punto in scena dei simpaticissimi quattro zampe: i levrieri.
Come se la storia del licenziamento e dell’inizio di una nuova (e trullica) vita non fosse già abbastanza emozionante…proprio mentre me la raccontava…Fabrizio ha aggiunto un “piccolo” particolare che mi ha letteralmente commosso: si dedica a salvare i levrieri.
I levrieri sono una antica razza di cani (si narra che esistessero già ai tempi dell’antico Egitto) famosi per la loro velocità, per la quale vengono utilizzati in vere e proprie competizioni.
Il problema è che, una volta conclusa la loro carriera questi adorabili quattro zampe vengono abbattuti. Brutto, ma vero.
Per fortuna, però, c’è anche chi si adopera per adottarli: la GACI, acronimo di Greyhound Adopt Center Italy (greyhound significa, appunto, levriero) è un’associazione che li salva e Fabrizio ne fa parte.
Leggo dal sito della Gaci che: “da dieci anni ben 2000 levrieri vivono felicemente in famiglie italiane“. Tre dei quali, che corrispondono ai nomi di Orfeo, Jacque e King, sono sani e salvi a casa di Fabrizio, nel Trullo Veltrico.
Ma cosa significa veltrico?
Fabrizio, citando niente poco di meno che Dante (per chi volesse approfondire, ecco la pagina di Wikipedia: Veltro) mi ha raccontato che significa, appunto, levriero. Il trullo “veltrico” è, dunque, il trullo dei levrieri.
Dicevo prima che il trullo è uns struttura a dodici coni. Ma cosa significa?
Amici miei…che sono…non uno, non due, bensì… dodici veri e propri trulli!
Avere l’opportunità di alloggiarci, di dormire protetti da quelle pareti antiche e spesse…non so esprimerlo a parole…ma è stato veramente emozionante.
A proposito…com’è un trullo dentro?
Molti conoscono Alberobello per i suoi trulli, meno conosciuta è la vicina Martina Franca.
Io posso dire che entrambe sono affascinanti. Ad Alberobello i trulli sono concentrati nel centro storico…e questo li rende tanto unici da ammirare. Ma a Martina Franca, se passeggiate per le campagne, vi renderete presto conto che i trulli spuntano come funghi, letteralmente per ogni dove, ovunque rivolgerete il vostro sguardo.
Nella gallery a fine spiraglio ho messo alcune foto dei dintorni.
Ma per tornare alla storia di Fabrizio…che ne dici se ascoltiamo dalla sua viva voce il racconto di come ha deciso di cambiare vita?
Già che ero lì, infatti, non ho resistito a fargli una bella intervista.
E ovviamente mi ha incuriosito così tanto la storia dei levrieri che ho deciso di aggiungere un paio di domande anche su questi dolcissimi e pelosi amici…
A questo punto, devo dirti la verità.
Sono partito per questo viaggio su due ruote con un progetto che, per come l’avevo ideato, era legato al turismo. Giorno dopo giorno, però, mi sono reso conto che le storie, i vissuti delle persone che mi stavano ospitando erano ricchi di spunti di riflessione: storie legate al cambiamento…all’aver cambiato lavoro…all’aver fatto scelte forse un po’ matte, ma allo stesso tempo importanti.
Sarà un caso?
Eh no, se è un po’ che leggi Spiragli di Luce ormai dovresti sapere che io sostengo che il caso non esiste.
Se per caso ti trovi qui sugli spiragli per la prima volta e vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di leggere questo post: Le cose accadono per una ragione.
E questo è ancora niente. Nel prossimo spiraglio parleremo niente poco di meno che di Millo, street artist che realizza murales. Ebbene si, pure lui (e la sua famiglia) mi ha ospitato nel suo B&B. Ma questa, come diceva Michael Ende “è un’altra storia“.
La storia di Fabrizio ti ha incuriosito? Vorresti passare un bel week end nella tranquillità dei suoi trulli? Magari conoscere pure i suoi pelosi amici? Niente di piu facile…è sufficiente seguire questo link!
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Beh…non potevo certo chiudere senza una foto mia e di Fabrizio!
Chiudo alcuni link alle puntate precedenti e ad un post che ci parla proprio di cambiare vita!
In coda troverai una gallery con immagini di altri trulli e non solo
Storia di Phil: Gran Sasso – Bangkok e ritorno
Storia di Matilde: da arhitetto a Firenze al B&B a Scanno
Come cambiare lavoro: 3 ingredienti per la ricetta del Cambiamento
L’equilibrio, la serenità, la tranquillità, l’autostima indicano la strada della felicità.
E’ davvero una storia bellissima.
Vorrei anch’io seguire questa strada e raggiungere gli obiettivi..
Gioiosa serata Elvio 🙂
Grazie mille Bea … il merito è tutto di Fabrizio! Io mi sono limitato a raccontare la sua storia…diciamo…che ho colorato un disegno già pronto 😉
Io proseguo la lettura delle tue narrazioni che trovo interessanti e coinvolgenti 🙂
Buona domenica Elvio 🙂
Grazie davvero! Quella di Phil l’hai letta?
Bel post, di sentimento e libertà.