Comments ( 8 )

  • Francesca

    Bravo bellissimo articolo sono super d’accordo. Spero che davvero qualcuno cambi atteggiamento perché a mio parere in Italia siano davvero tanto fortunati , ma come al solito lo si capisce solo quando “lei” ti lascia

    • SpiragliDiLuce

      Eh si cara Francesca…ho deciso di dedicarmi a un post come questo perché…dopo tre anni di vagabondaggio (una parte del vagabondaggio è stato in Italia) sento di avere sviluppato una visione un po’…diversa…della situazione. Non perderti la seconda puntata, perché lì è dove elencherò un po’ di soluzioni per il cambiamento che ho conosciuto in questo bellissimo triennio. CIAO!

    • SpiragliDiLuce

      Grazie…era proprio quello che intendevo. Da oggi e’ online anche la seconda parte 🙂

  • Daniele

    caro Elvio, sono pentito di aver criticato così l’Italia in diverse mie affermazioni passate sia dal vivo che in rete. L’Italia ha bisogno di essere sostenuta e non criticata! Quando mi viene da parlare male del governo, ossia che con questo governo non andremo da nessuna parte, dopo un pò mi domando: E con quale governo?
    Invece se vogliamo parlare di immigrazione, non intendo definirla come un invasione in piena regola, bensì come un cambiamento. Quanti stati hanno persone di diverse etnie inegrate perfettamente. Anche in Colombia avrai sicuramente notato che i colombiani non sono tutti ispanici, bensì anche di colore; Questo che vediamo è soltanto un cambiamento che non deve metterci paura ma serenità.
    Come ultima cosa, quando si dice che l’italiano è una nullità che pensa solo al gossip e ai cellulari beh c’è chi pensa al gossip, ai cellulari e chi come me pensa ai libri, allo sport e via dicendo. Non siamo tutti uguali per fortuna.

    Un abbraccio

    • Elvio Rocchi

      Ciao Daniele, il tuo messaggio mi conferma che questo mio post, finalmente, sta iniziando a colpire nel segno.
      Ho cercato di esprimere il concetto che, al di là dei problemi che ci sono o meno, possiamo smettere di pensare che debbano essere i politici a risolverli, e iniziare noi a darci da fare.
      E ci sono tanti modi per iniziare, parlo di uno che considero molto importante, la permacultura, in questo post:
      https://spiraglidiluce.org/2015/04/06/costruendo-un-mondo-migliore/
      un abbraccio a te

  • Serena

    Sono perfettamente d’accordo con quanto espresso nell’articolo, in Italia non facciamo altro che accanirci sul problema senza nemmeno PROVARE a risolverlo ( “Seeeeeh, siamo in Italia. Qua non c’è futuro!”) …beh, credo sia ovvio che non ci sarà mai futuro, se noi per primi continuiamo a ripeterlo a destra e a manca per tutto il santo giorno. Continuiamo a dare la colpa “agli italiani” come se noi non lo fossimo, sono sempre”altri italiani”!! Se noi per primi buttiamo le cartacce per terra è normale che alla fine vivremo in paesi sporchi. Molto spesso ho sentito persone dire “non è compito nostro migliorare il Paese”.
    No, caro/a italiano/a, è qui che sbagli… è compito di TUTTI i cittadini migliorare il Paese nel proprio piccolo per difendere la legalità, i diritti, la giustizia e la dignità di una nazione che ultimamente sta vedendo i suoi molti (troppi) meriti sminuiti o peggio, ridicolizzati.
    In Italia ci sono molti problemi, ma è lo stesso negli altri Paesi, con la differenza che loro cercano di “nascondere” i difetti ed esaltare i pregi, mentre noi facciamo tutto il contrario! Il giorno in cui riusciremo a “fare gli italiani” sarà un bel giorno per tutto il Paese… ma il fatto che già da ora ci siano tante iniziative per “promuoverci” (vedasi il FAI, o anche Eataly) è già un buon segno. W l’Italia!!!

    • Serena

      Un’ altra cosa che ho notato è che in inglese vengono scritti con la lettera maiuscola sia il nome della nazione (es. Inghilterra, England) che il nome del popolo ( es. inglesi, English) cosa che in italiano non accade ( mettiamo la maiuscola solo per il nome della nazione) . Come mai? Una sorta di “complesso d’inferiorità”? Oppure è semplicemente la testimonianza di un antico legame tra popolo e nazione che in Inghilterra (per i vari e arcinoti motivi storico-culturali) è ben più radicato che in Italia?

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