Se hai, o hai avuto, l’impressione di non avere motivi validi per avere Gratitudine, oggi scrivo questo Spiraglio per suggerirti che ce ne sono molti più di quanti pensi, anche se, in effetti, non sempre sono facili da vedere. Il nostro compito? Imparare a scovarli!
La mattina suona la sveglia, ci alziamo, facciamo colazione, usciamo, andiamo a lavorare, torniamo, stiamo in famiglia, andiamo a riposare. A volte stiamo bene, altre male; alcune soffriamo, altre ci divertiamo. Un ciclo siamo affranti, un altro ciclo siamo gioiosi.
E, spesso, diamo per scontato che tutto questo sia normale: normale l’opportunità di svegliarci, normale vivere, normale ripetere il ciclo dei giorni e della vita.
Ma sarà davvero così?
Quando lancio i pensieri verso qualcosa di grande, di molto più grande di me, come la nostra bellissima Terra, e penso alle sue montagne, ai suoi deserti, ai suoi sterminati oceani, mi rispondo che non lo è. Quando vado oltre – e guardo le stelle – mi do la stessa risposta. Tutto, dalle cose più piccole fino al tentativo di visualizzare l’universo nella sua interezza mi dà la stessa risposta.
Ma sai, mio caro amico, o amica, come è nata questa riflessione?
Curiosamente, è nata mentre pensavo alla temperatura. Si, hai letto bene, non c’è nessun errore di battitura: ho scritto esattamente temperatura. ?
La conosci quando senti il freddo d’inverno e quando boccheggi per il caldo d’estate. La vedi intorno a te, quasi in ogni istante: ogni volta che osservi il fuoco, l’acqua che bolle o il ghiaccio che si scioglie: la temperatura è un fattore che circonda la tua vita, in ogni momento.
Se ci rifletti a fondo, però, le condizioni di temperatura che consentono la vita umana si trovano in una fascia ristrettissima. Può sembrare che tra i -60 ºC che può raggiungere il nord della Russia e i 40 ºC di alcuni deserti la differenza sia tanta…ma è veramente così?
Pensa che l’oro fonde a 1064 gradi centigradi, il ferro a 1538. E, secondo la scienza, la temperatura interna del nucleo terrestre arriverebbe addirittura a 6000 gradi. A temperature come queste ci disintegreremo all’istante. Ma andiamo avanti.
Secondo questo articolo di Focus il limite massimo di temperatura dell’aria a cui potremmo resistere sono 149 gradi, pari alla temperatura di un edificio in fiamme.
Ma tu desidereresti vivere in un edificio in fiamme?
Se anche la risposta fosse si, ho una brutta notizia: soccomberesti comunque dopo dieci minuti. Un bambino, invece, come provano tristi casi di cronaca, soccombe a “soli” 49 gradi, quelli – ad esempio – dell’abitacolo di un’automobile parcheggiata in pieno sole.
E in tutto questo non ho ancora citato il freddo.
La temperatura minima mai registrata, nel nostro Pianeta, è stata di -89 ºC nella stazione Vostok, in Antartide. Inutile dire che, se anche l’uomo può sopravvivere con uno speciale equipaggiamento, a questa temperatura non esisterebbero alberi, né piante, né verdure.
Niente agricoltura, niente pasta, niente pizza, melanzane alla parmigiana, risotti, tiramisù, vino o cornetti vegan a colazione. Forse, qualche animale da cacciare, ammesso che sopravvivano.
Siamo sicuri che sarebbe una bella vita?
Ovviamente la domanda è retorica e sappi che, oltretutto, questo ancora non è niente, perché a breve getteremo uno sguardo ai pianeti del nostro sistema solare ?
Prima di questo, però, ho un’altra domanda: queste riflessioni ti stanno piacendo? Se si, sappi che ogni giorno ne trovi di nuove sulla nostra pagina Facebook. Se la volessi seguire, ti basterà cliccare qui sotto:
Fatto? ?✨
Se si – come ti avevo anticipato, ora volgeremo lo sguardo ai pianeti che ci circondano: secondo il sito Astronomia.com le temperature variano dai -223 ºC di Saturno ai 480 di Venere…uhm…rispettivamente “freddino” e “caldino” per i miei gusti.
E anche se la Nasa sta fantasticando di rendere abitabile Marte grazie ad un effetto serra indotto, per ora, le temperature del pianeta rosso, che oscillano dai 20 ai -140 gradi, rimangono comunque proibitive.
Tutto questo senza considerare che, a causa dell’elevata pressione, la presenza di acqua allo stato liquido è impossibile: ovvero, se hai sete devi prima procurarti del ghiaccio e poi trovare un modo per fonderlo.
Non sarebbe esattamente una vita “agevole”!
Insomma, tutto questo per dire che dai -223 gradi di Saturno…ai 6000 del centro della terra…siamo ben fortunati a vivere su un pianeta dove le fasce di temperatura siano così adatte a noi.
O, meglio, siamo noi che esistiamo in quanto adatti ad esse…ed ecco perché, appunto…abbiamo non una, ma tantissime ragioni in più per essere grati.
Questo fatto, a mio modo di vedere, caro lettore e cara lettrice, non dovresti mai perderlo di vista: neanche quando ti lamenti per qualcosa che è andato storto, quando hai litigato con un amico o col partner, e persino quando vedi frustrate le tue speranze o patisci il dolore di una perdita.
Tutto ciò che vivi, bello o brutto che sia, è frutto di un vero e proprio miracolo.
E se, poi, provo a viaggiare con la fantasia…mi ricordo quand’ero bambino. Mi affascinava studiare la deriva dei continenti, capire come da quella formazione chiamata Pangea, il mondo sia arrivato a possedere la forma attuale.
E pensando a questo, prova, per un attimo, ad usare la tua immaginazione ed immagina cosa accadrebbe se tutto il mondo, improvvisamente, si sopraelevasse di 2000 metri.
Qualcuno direbbe che emergerebbero altre terre ora sommerse; io, invece, ti propongo di immaginare uno scenario un po’ fantasy in cui ci sono scogliere a picco, alte due chilometri, e poi il mondo così come lo conosciamo.
La cittadina in cui sono cresciuto, Marina di Carrara, diverrebbe un paese di montagna e vivrebbe per sei mesi all’anno sotto la neve.
La città che tanto amo, la bellissima capitale della Colombia, Bogotà, passerebbe dai suoi 2700 metri che all’equatore le danno una temperatura gradevole di giorno e freschina di notte, a ben 4700: diventerebbe gelida e coperta dalle nevi eterne. L’Everest sarebbe alto 10848 metri, impossibile da scalare. Proibitiva la vita in paesi quali Norvegia e Russia. E se le terre si elevassero di altri duemila metri? Non riesco neppure a immaginarlo.
Ma se andiamo al di là della sopravvivenza pura…il mio pensiero va a…colui che accompagna le mie giornate fin da bambino: il violoncello. È uno strumento realizzato con legni di abete, acero ed ebano. In un mondo coperto dai ghiacci, pur immaginando di sopravvivere solo attraverso la caccia e la pesca, troveremmo il legno per costruirlo?
Purtroppo no e, dunque, niente violoncello, dunque. E niente contrabbasso, viola e violino.
Allora, ammesso e non concesso che un mondo antartideo avesse comunque dato alla luce Bach o Beethoven, cosa avrebbero scritto questi grandi compositori senza tutti questi strumenti? Niente “Nona Sinfonia”, niente “Aria sulla quarta corda” e niente “Clavicembalo ben temperato”.
Che mondo sarebbe?
Vorrei ricordare, infine, che tutto è connesso.
Ogni pesce, uccello, fiore, pianta, la frutta che ti piace, l’animale domestico che adori, tutto è connesso con tutto: ogni creatura ha bisogno di cibo, acqua e nutrimento che si produce solo in certe condizioni speciali. E le condizioni, sul nostro bel pianeta, questo pianeta così ricco e bello, sono magiche.
Puoi imparare a essere grato, o grata, per questo.
E anche ricordarti che non sempre le condizioni sono state quelle attuali. Ci sono voluti 2 miliardi di anni affinché la terra diventasse un luogo che ospitasse la vita. Per tanto tempo, poi, la forma di vita più in voga sono state le stromatoliti.
Poi sono arrivati i pesci, i rettili e infine i mammiferi, gli uccelli e tutto ciò che conosciamo. E ci sono state, ovviamente, numerose ere glaciali.
Se guardi a ciò che produciamo, in quanto umani, troverai tante meraviglie, quante cose orribili: gli orrori del nazismo, ma anche Michelangelo e la Cappella Sistina.
Ma se, invece, rivolgi lo sguardo alla vita stessa, a prescindere da quello che fa la nostra specie, se anche solo osservi la temperatura – sulla quale abbiamo fantasticato un po’ in questo Spiraglio – c’è di che stupirsi di quanto possiamo essere grati.
Figuriamoci, poi, se prendessimo in considerazione tutto il resto.
Insomma, è un motivo in più per svegliarsi la mattina e dire GRAZIE.
E tu, caro lettore e cara lettrice, come inizi la giornata? Scommetto che, a volte, ti alzerai col cosiddetto “piede giusto” e altre no.
Ma dopo questo Spiraglio, forse, qualcosa potrebbe cambiare. Quando ti svegli turbato, per qualsiasi motivo, potresti ricordarti di essere grato per la temperatura in cui ti è permesso di vivere.
Sei imbottigliato nel traffico? ?
Mi spiace per te, ma…è sempre meglio che vivere una nuova era glaciale ?
Quella persona ti ha risposto male? ?
È un peccato, ma…sempre meglio che ritrovarsi in un mondo con la temperatura di un edificio in fiamme ?
Quel progetto che hai proposto ti è stato rifiutato? ?
Mannaggia, non ci voleva, ma…è sempre meglio che vivere in un mondo in cui le terre emerse si trovano a 5000 metri d’altezza, e in cui fai fatica persino a respirare! ?
Ci provi, da domani, ad avere una ragione in più per manifestare la gratitudine?
Arrivederci al prossimo Spiraglio.
L’ha ribloggato su giroblogando.
Grazie mille per la condivisione!
LA Gratitudine … CHE BELLO!
grazie 😀