Le cose accadono per una ragione e non “a caso”. In questo spiraglio riporto una riflessione sul flusso magico e incessante che muove la nostra vita
Caro lettore, o cara lettrice, oggi ti voglio parlare di un principio fondamentale, ovvero, proprio come da titolo, il fatto che le cose accadono per una ragione!
Lo farò raccontandoti un episodio di qualche anno fa, accaduta in un bel pomeriggio di sole, a Bologna.
E su subito sincronicità
Mi aggiravo tra le bancarelle di un festival sul benessere, in cerca di una qualche ispirazione che mi indicasse quale libro comprare, fino a che ne trovai uno che attirò la mia attenzione: “Sincronicità” di Monia Zanon.
Le prime righe dicevano:
“mi rivolgo a te, a te che tra milioni di libri ti sei sentito attrarre proprio da questo. A te a cui il destino ha voluto porgere quanto segue, a te che aspetti e speri che qualcosa cambi“.
E in effetti, lo scorrere della vita, mi hanno mostrato che è proprio così.
Quando ci imbattiamo in qualcosa, al di là di ciò che si vede in superficie, c’è una sorte di ragione sotterranea per cui questo succede, una ragione difficile da individuare a prima vista che, però, esiste.
Persino se sei finito qui, su Spiragli di Luce, e proprio su questo articolo, dunque, potresti chiederti: sarà un caso o ci sarà una ragione? Qualcosa mi dice che la seconda ipotesi è quella più plausibile ?
Sincronicità
Manuale di attivazioni sincroniche per l’anima
Monia Zanon
Disponibile su il Giardino dei Libri
Le cose accadono per una ragione, infatti...
…se per caso fossi nuovo, sul mio blog, devi sapere che ho vissuto per ben 2 anni in Sud America e, precisamente, in Colombia
In quel periodo, mi capitò, in una libreria esoterica trovata “per caso” mentre camminavo per strada (e non è che, passeggiando per Bogotà, per così dire, pullulino le librerie esoteriche!) un libro chiamato “Vedute sul mondo reale“, un racconto di Gurdjieff che parla ai suoi allievi, queste parole:
“Stranissimi avvenimenti hanno guidato la mia vita.
La connessione tra un evento e l’altro era ignota agli altri, ma ben chiara per me.
Era come se, perseguendo una meta definita, una persona invisibile avesse messo sul mio cammino circostanze che, nel momento stesso in cui ne avevo bisogno, apparivano come per magia“.
Quando lessi queste parole, sentii un brivido correre lungo la schiena.
Era un po’ come se quelle parole parlassero di me. La sensazione che avevo, mentre le leggevo, è che il personaggio che intravedeva le connessioni tra un evento l’altro, fossi proprio io.
Ero io, in effetti, ad aver percepito la presenza di un personaggio invisibile che collocava sul mio cammino alcuni avvenimenti speciali, esattamente nel preciso istante in cui avevo ne bisogno.
Credo, allora, che valga la pena ripeterlo: se le cose accadono per una ragione anche per te, ci deve essere – passami il gioco di parole – una ragione precisa per cui ti trovi, qui ed ora, a leggere questo post.
Non so quale sia, ma so che c’è; sento che è così.
Le cose accadono per un motivo, ma questo non si palesa subito; anzi, spesso lo dobbiamo cercare, spesso sta ad ognuno di noi scoprire quale esso sia.
E, già che ci siamo, caro lettore, o cara lettrice, ci tengo anche a farti una confidenza: anche se continuo a scrivere, anche se le mie dita non si stancano di tamburellare sui tasti del pc, non ho la più pallida idea di dove andrà a parare questo articolo
Sì, perché questo blog è nato veramente da poco e questa è la prima volta che scrivo; scrivere è sempre stata la mia passione, ma – per adesso – so ancora ben poco di come si scrive un articolo, come ci si organizza, se i vari post vadano pianificati o meno, e così via.
Una cosa su cui ho le idee chiare, però, c’è: la vita, finora, è stata costellata da esperienze a dir poco magiche che, piano piano, un post dopo l’altro, intendo raccontarti. E intendo farlo, soprattutto, usando delle immagini, come se stessi dipingendo un quadro.
Non mi dispiacerebbe, ad esempio, se questo Spiraglio terminasse proprio con un’immagine: io che salgo su un aereo diretto in Colombia.
Puoi pensarla come una meta comune: come se partissimo insieme per lo stesso viaggio.
La magica sincronicità della vita

Ti è mai successo di veder accadere esattamente quello che speravi o di pensare a una persona e subito dopo incontrarla?
O, magari, di porti una domanda e riconoscere nelle parole di qualcuno (o di un libro, di una canzone) la risposta?
Ti è mai accaduto che, grazie a qualche accadimento della vita, hai sentito che potevi lasciar andare una situazione diventata ormai pesante? Se si, forse hai percepito anche una sorta di filo sottile che lega gli eventi della vita. Che fa accadere le cose con un significato e con un’incredibile sincronicità.
“Chiamiamo caso la nostra incapacità di spiegare la concatenazione degli eventi“
(G.L. Borges)
Questa frase mi ha sempre emozionato, ancora prima di partire per il Sud America.
Una volta lasciata l’Italia però, quella che prima era una pura intuizione, si è trasformata inqualcosa di più profondo, consapevole.
È un po’ come se tutto l’universo avesse iniziato a muoversi in modo distinto, e le cose della vita avessero acquisito un nuovo significato.
Ho iniziato a percepire la concatenazione degli eventi. Continuavo a ripetere a me stesso: le cose accadono per una ragione. Tutto questo, deve avere un significato.
E, pur non vedendo la “persona invisibile” della citazione di poco fa, percepiva la sua presenza e gli effetti delle sue azioni.
E, dato che si avvicina la fine del post e, dunque, anche l’aereo su cui saliremo insieme, è il caso di fare un’ultima citazione:
Il caos è un ordine da decifrare (Saramago)
Questa citazione la trovai su “L’uomo duplicato” di José Saramago.
La mia sensazione, mentre vagavo, in Colombia, per le lunghe strade che scendevano aggrappate alle montagne, ricoperte di meravigliosa vegetazione equatoriale, era proprio quella di essermi sdoppiato: una parte di me era…sì, insomma, ero sempre io…ma al fianco di quel me stesso, che conoscevo bene, c’era qualcun altro, una sorta di “nuovo me”.
Un nuovo me che era “nato”, in America Latina, mentre tentava di decifrare l’ordine dal caos, mentre prendeva coscienza che, appunto, le cose accadono per una ragione.
E, evidentemente, se anche tu ti trovi qui – sì, voglio ripeterlo, repetita juvant! – ci deve essere una ragione
La ragione è che, magari, sei attratto dalle tematiche trasformative perché vuoi trasformare qualcosa nella tua vita, è questo blog – che sta ancora muovendo i primi passi – nasce proprio con l’idea di sostenere e dare spunti a chi vuole cambiare la propria vita
Comunque, queste parole le scrivo dopo alcuni mesi dal mio ritorno in Italia; forse rimarrò qui ancora un po’, forse ripartirò; forse il viaggio che compiremo non sarà solo un viaggio “fisico”, bensì un viaggio in grado di portarci oltre e se lo vorrai…
…potrai venire con me…sei pronto?
Se si, facciamo un passo indietro nel tempo
Chiudi gli occhi e immagina la seguente scena: è la mattina del 29 giugno 2013, e ci troviamo sui gradini della scaletta che ci porterà a bordo di un aereo; solo pochi passi ci separano dalla pancia del poderoso Boeing che, sorvolando l’oceano atlantico, ci porterà a Bogotà.
Mentre li salgo, anche se non me ne rendo conto, sto per dire addio al me stesso infelice e insoddisfatto che ha vissuto, finora, la vita al posto mio.
Le senti le porte dell’aereo? Si stanno chiudendo. Le hostess danno le informazioni sulla sicurezza. Adesso, ci stiamo muovendo. E ci prepariamo al decollo.
Proprio come allora, come quel giorno, chiudo gli occhi, e piango di felicità
Forse non ti usciranno le lacrime, non è necessario, però, chissà…se ti trovi anche tu – metaforicamente – all’interno di questo ricordo, forse stai per lasciar andare qualcosa di importante.
Quel giorno, mentre lasciavo scivolare sotto di me l’Europa, lasciai scivolare gli attaccamenti, i dubbi, le sofferenze, gli schemi mentali ed emotivi di cui non avevo più bisogno.
Ora siamo in cielo, caro lettore e cara lettrice. Guardiamo soddisfatti l’orizzonte. Lo sguardo verso il futuro. Verso l’infinito.
Pronti per la bellissima avventura che ci attende.
Arrivederci al prossimo Spiraglio.
Prima di andartene, se vuoi proseguire la lettura, trovi il sequel di questo Spiraglio, qui:
Inoltre, aggiorno questa conclusione dopo alcuni anni dalla pubblicazione, ci tengo a farti sapere che:
Nel 2018 è uscito il mio primo eBook: una Guida dedicata a riflessioni e tecniche per cambiare la tua vita:
➡️ Vai alla presentazione di “Guida alla Realizzazione dei Desideri
Grazie per esser stato qui
Vedute sul Mondo Reale
Gurdjieff parla agli allievi
Georges I. Gurdjieff
Disponibile su il Giardino dei Libri
L’Analisi dei Sogni – Gli Archetipi dell’Inconscio – La Sincronicità
Tre testi centrali della psicologia analitica
Carl Gustav Jung
Disponibile su il Giardino dei Libri
Dante e la Sincronicità dell’I-King
La millenaria luce del Tao nelle parole del divin poeta
Maria Tondi, Alberto Lomuscio
Disponibile su il Giardino dei Libri





io ci credo fermamente che le cose accadono per una ragione, mi permetto di segnalarti un libretto di Martin Buber, il cammino dell’uomo, dove scrive:
La nostra autentica missione in questo mondo in cui siamo stati posti non può essere in alcun caso quella di voltare le spalle alle cose e agli esseri che incontriamo e che attirano il nostro cuore; al contrario, è proprio quella di entrare in contatto, attraverso la santificazione del legame che ci unisce a loro, con ciò che in essi si manifesta come bellezza, sensazione di benessere, godimento.
e poi
Gli uomini con i quali viviamo o che incrociamo in ogni momento, gli animali che ci aiutano nel lavoro, il terreno che coltiviamo, i prodotti della natura che trasformiamo, gli attrezzi di cui ci serviamo, tutto racchiude un’essenza spirituale segreta che ha bisogno di noi per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento.
Ciao! Uao che bella risposta! Credo anch’io che tutto sia sacro e che ogni nostro gesto, ogni nostra parola o pensiero debba sempre essere compiuto con la massima attenzione, rispetto ed amore, ogni frutto che mangiamo non è lì per caso per essere mangiato da noi mentre magari pensiamo ad altro, bensì la dimostrazione del miracolo della vita, e dobbiamo essergli grati 🙂 grazie del consiglio, cercherò il libro di cui parli!
L’ha ribloggato su ioinviaggioe ha commentato:
Ciao Elvio , ti ribloggo perchè in questo momento della mia vita questa cosa mi riguarda e magari molti altri ci si ritroveranno ma a me sfugge la domanda perché ciò accade e cosa ogni nostro più piccolo incontro dove ci porterà? Io mi auguro che ci conduca più vicini a noi stessi ma potrebbe anche allontanarci da noi stessi e farci male, come sappiamo se ciò sarà bene o se sarà male, se ciò ci farà volare o cadere..-
Oggi non è più un viaggio fisico il mio, oggi è un viaggio spirituale interiore in cui bisogna essere validi capitani perché è facile perdere la rotta, non basta seguire il cuore bisogna saperlo guidare verso la giusta direzione.
Io ti aspetto Elvio al prossimo spiraglio che si aprirà in uno squarcio del mio cuore e della mia mente. A presto.
Cara Phlomis,
non so perché non risposi al tuo commento all’epoca in cui tu lo scrivesti. Vedo dalla data che ero in Colombia e sono sicuro che, trovandomi dall’altra parte del mondo (almeno…rispetto a dove mi trovo ora…hehehhe) mi riuscisse difficile trovare parole ed argomenti.
Ora colgo l’occasione della ripubblicazione di questo post per leggere bene il tuo commento…e…si, credo di avere qualcosa da dire. Vedi, io credo che le cose che accadono, di per sé non siano né cose che ci avvicinino, né cose che ci allontanino a questo qualcosa che tu chiami “noi stessi”.
Il me stesso su questa terra è in continua evoluzione e contiene dentro di sé già tutta la perfezione e la magia dell’universo. Le cose che accadono sono come degli spunti, dei suggerimenti, possono fungere da ispirazione e il fatto che divengano benedizione o maledizione dipende unicamente da che utilizzo ne facciamo. Così come l’energia atomica può accedere le luci di un ospedale dove si curano bambini, può anche deflagrare uccidendo migliaia di innocenti. Siamo noi che, come dici tu, dobbiamo dare la direzione a questi avvenimenti, densi di energia, affinché questa diventi costruttiva e non distruttiva. Un abbraccio.
grazie per la tua bella risposta che mi fa pensare … tu hai un senso e un significato nella tua vita, io vedo il senso della mia vita, so che è bellezza, ma fatico a trovare un significato, la routine dei giorni, il lavoro poco soddisfacente, poco tempo per viaggiare, non mi lamento ma… sento che c’è qualcosa che non va…penso che sono io che dovrei buttarmi di più, senti…ne riparleremo, grazie Phlomis
Carissimo Elvio hai rimesso “l’accento” su un argomento a me caro: so che nulla avviene per caso so che la risposta è dentro di noi, ma in questo preciso momento del mio percorso chiamato vita non riesco a capire perché facciamo una strada fatta di perdite continue e perché i nostri figli dovranno soffrire dello stesso distacco. Spero trovare un senso. Buon “viaggio” a tutti!
Cara Giovanna,
se ormai non mi fosse già accaduto decine e decine di volte, definirei “curioso” il fatto che proprio oggi, scrivendo il prossimo spiraglio, io abbia scritto proprio cose assolutamente inerenti a quello che dici. Anticipando quello che spero di riuscire a sviluppare più profondamente nel post (in cantiere) credo semplicemente che il nostro sforzo di comprendere tutto con la mente risulterà sempre vano. Ci sono cose che possiamo comprendere solo su altri piani, su altri livelli di coscienza. Quindi, per quanto sia difficile rispondere a parole, con queste stesse parole che usiamo per la vita di tutti i giorni, credo che, provando a farlo, ci sia da dire solo una cosa, e cioè che siamo anime incarnate e che in realtà non esiste nessuna perdita. La morte è in realtà un passaggio verso un’altra vita, anzi, è molto di più, è semplicemente la stessa vita, che è una, unica, che continua sotto un’altra forma. Siamo sempre esistiti ed esisteremo sempre, questa è la verità. Siamo anime immortali. Soffriamo il distacco perché innanzitutto ci siamo attaccati. Quando morì mia nonna il prete, durante l’omelia, disse con un grande sorriso che i primi cristiani (“che erano molto più credenti di noi”, ricordo ancora con affetto questa umile precisazione) chiamavano il giorno della morte il “dies natalis”, ovvero il giorno della nascita o, rinascita. Quel prete, che oggi non c’è più, conosceva molto bene mia nonna, la conosceva fin da quanto era giovane e lo chiamarono a fare il parroco nel suo paesino in alta toscana. Ricordo che fu la prima volta, per me, adolescente, che attraverso il suo sorriso (e lui la conosceva bene!) pensai che forse la morte non era necessariamente un avvenimento così tragico come ci è stato insegnato. Del resto, se andiamo oltre la cultura occidentale, in molte altre culture il giorno in cui il corpo smette di vivere è celebrato come una festa. Non so se sono stato in grado di rispondere, ma so che queste parole sono sgorgate spontanee, così come il ricordo di quel giorno. Ti mando un grande abbraccio. Grazie per esser passata da questo luogo virtuale e non, per me così importante. Ciao!
Grazie x aver cercato una risposta anche x me….io ancora devo maturare il pensiero che il realtà non si muore ma ci si trasforma,ancora mi sembra un paliativo ma forse un giorno accadrà, Un saluto cm sempre positivo!
Figurati, io credo che non sia un’idea alla quale non si può arrivare tramite il pensiero, può essere però colta o sentita attraverso l’intuizione o il cuore, un abbraccio Giovanna 🙂
Concordo con cio’ che hai scritto, il libro di Zanon l’ho letto da pochissimo! Ciao,65Luna
davvero? ottima sincronicita’ 🙂
Io sono capitata qui cercando “risposte” e forse le ho trovate … sto passando un periodo “difficile” e c’è solo una persona che con il suo sorriso, la sua sola presenza mi mette di buonumore, purtroppo in questo momento non lo vedo spesso, anzi, non lo vedo proprio, ma io sentivo di aver bisogno di lui, tanto … fattostà che per due giorni di fila l’ho trovato “per caso” … so dove lavora e i suoi orari, sono passata in un momento in cui sapevo benissimo che non c’era e mentre stavo andando via è arrivato !!! Il giorno dopo avevo una cena e lui era nel mio stesso locale sebbene viviamo in città diverse e fossimo in un’altra ancora … E’ stato bello, mi sono sentita bene, mi fa stare bene e ne avevo bisogno. Destino, Fato, Caso … chissà
Perché c’innamoriamo e poi non si viene corrisposti.
Si vivono storie senza via d’uscita, che ci portano a non aver più fiducia nell’Amore.
Può essere anche l’Amore Fraterno, tanto…cambia poco, è quasi la stessa cosa.
Viviamo in un era d’interesse e menefreghismo relazionale.
Sembra che l’Amore, in primis, la manifestazione di Dio donato all’umanità, sia solo da sfruttare e trattenere per colmare i vuoti interiori personali, e non condividerlo .
E… così, altro che evoluzione spirituale.
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